Chi prova passione trova un tesoro

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Ci sono tanti modi per guardare al cibo e se apriamo bene gli occhi possiamo renderci conto della differenza che passa tra un prodotto industriale ed uno artigianale o semplicemente tra chi si limita ad investire capitali e chi invece colloca dentro ad un servizio o una pietanza la passione di una vita, il modus operandi ereditato dai suoi antenati o le influenze del suo bagaglio culturale.

Lunedì 9 Marzo, per la lezione di “food web writing” abbiamo avuto l’opportunità di apprendere  tecniche di scrittura emozionale, editing, letteratura gastronomica e marketing territoriale grazie a Massimo Roscia, scrittore, critico enogastronomico, co-direttore del periodico “Il Turismo Culturale” e autore di guide e romanzi di successo.

Per farci comprendere appieno cosa vuol dire parlare di quello che è un vero e proprio universo ( ed il cibo ha tutte le caratteristiche per essere considerato tale), Roscia ci ha condotto attraverso una riflessione spontanea e chiarificatrice su tutto ciò a cui esso  è riconducibile: identità, emozione, piacere, fantasia, ricordi, storia, letteratura, psicologia, arte, filosofia, viaggio, prospettiva, cultura, territorio, scoperta, economia, lavoro, valori, crescita, design, amore, sesso, sensualità…

Sempre grazie all’impegno di Massimo abbiamo potuto apprendere cosa si nasconda dietro un prodotto di successo, esportato in tutto il mondo, grazie all’incontro con Giuseppe Di Martino, titolare del Pastificio dei Campi, precedentemente Di Martino, e presidente del Consorzio pastai di Gragnano.

Roscia ha rievocato la realtà dell’enogastronomia e le sue innumerevoli sfaccettature, che riflettono la loro luce come avviene per una pietra dura finemente intagliata, e lo ha fatto con l’entusiasmo di chi è mosso dalla passione per il proprio lavoro e l’abilità di chi sa rendere chiaro ed interessante un argomento. Così, ha aperto a noi la possibilità di conoscere questo mondo rivelandoci le tecniche, i suggerimenti e l’ esperienza necessari a far si che domani anche noi possiamo essere in grado di sviluppare efficacemente ed in maniera interessante le nostre idee al fine di valorizzare le ricchezze del nostro patrimonio enogastronomico.