Olio ExtraVergine d’Oliva: anche l’etichetta vuole la sua parte

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L'olio nella cucina sana
Olio nella cucina sana
©canva

l’Olio extravergine d’oliva di qualità è uno dei fiori all’occhiello dell’agricoltura italiana. Fondamentale la sua presenza all’interno della Dieta Mediterranea, l’alimento è in forte ascesa nel campo della produzione nazionale emergendo anche in un momento poco sereno per l’economia italiana riuscendo a porci come paese leader nelle qualità delle produzioni.

Alimento essenziale nella Dieta Mediterranea, l’olio EVO (ExtraVergine d’Oliva) ha sempre avuto un ruolo inconsciamente primario nell’alimentazione degli italiani. Ancel Keys, fisiologo “scopritore” della Dieta Mediterranea intesa come stile di vita, dimostrò, tra i suoi tanti studi sugli effetti positivi dello stile di vita alimentare tipico del meridione italiano, che i livelli di colesterolo nel sangue dipendevano direttamente dalla quantità ma anche dalla qualità dei grassi assunti con l’alimentazione. Infatti l’olio EVO riesce a garantire un apporto lipidico molto più salutare rispetto ad altri grassi animali o vegetali. Anche perché assumere grassi è fondamentale per una buona alimentazione, ma bisogna saper selezionare il tipo di grasso che meglio risponde al nostro metabolismo. E in questo contesto che si fa spazio l’olio EVO in quanto composto principalmente di acidi grassi monoinsaturi, risulta estremamente digeribile ai più aiutando inoltre a mantenere un buon livello di colesterolo.

Tutte queste caratteristiche che rendono l’ EVO perno dell’alimentazione della Dieta Mediterranea, sono nulla se non vengono rispettati i criteri di lavorazione adeguati, in grado di garantire effettivamente un prodotto di qualità. La Cia (Confederazione italiana agricoltori), il Cno (Consorzio nazionale degli olivicoltori)  e l’Istituto poligrafico e zecca dello Stato stanno lavorando appunto per evitare che venga prodotto, ma soprattutto distribuito, olio spacciato per EVO. L’obiettivo è quello di sviluppare un processo in grado di garantire qualità senza alcun margine d’errore. La risposta a questi problemi, al momento, si chiama “Carta dei valori”. Progetto che vede interessata la trasparenza dell’etichettatura e quindi la tracciabilità effettiva dell’olio. Tutto ciò, a discapito dei truffatori che hanno frodato molto degli ingenui consumatori e che hanno tolto quasi 1,5 miliardi di euro a chi ha da sempre scelto la strada della qualità e della trasparenza.

E ricordate: la verità, proprio come l’olio, sale sempre a galla.

 

Marcello Ammendola