“Risparmiare sul cibo è da folli”. Licia Granello incontra l’Università

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Licia Granello Master Enogastronomia Unisob
Licia Granello La Repubblica UNISOB

“La tv la guardo poco, se non per il calcio”.

In queste poche battute, la personalità dinamica di una docente che, vi assicuriamo, ha fatto la cronista sportiva. Lei è Licia Granello. Giornalista che per diversi anni ha curato la rubrica “Sapori” del giornale “La Repubblica” e che, dallo scorso dicembre, continua il suo lavoro di penna gastronomica per l’inserto “RFood” dello storico quotidiano. Ieri ha tenuto una lezione con gli allievi del master in comunicazione multimediale dell’enogastronomia, presso la scuola di giornalismo del Suor Orsola.

Il ruolo del comunicatore enogastronomico

Tra i momenti salienti della lezione, la riflessione della Granello sul fatto che in un Paese “bello” come l’Italia, dove il cibo gioca un ruolo fondamentale nella sua immagine percepita all’estero, siano ancora poche le figure professionali che si occupano di giornalismo enogastronomico.

Da qui, l’importanza della professionalità del comunicatore del cibo, in grado non solo di fornire una descrizione sulle sensazioni derivanti da un piatto o un calice di vino, ma anche offrire un servizio pubblico al cittadino.

Informarlo, per esempio, sul perchè non bisogna aver paura di “spendere” per i prodotti alimentari salubri e di qualità, in termini di guadagno per la propria salute.

Il tema toccato nella seconda parte della lezione ha esaminato la figura degli chef e la loro professionalità: alcuni attuali format televisivi, a quanto pare, restituiscono al pubblico un’immagine distorta di chi opera e dirige i cuochi della cucina di un ristorante.

Sempre più paragonabile ad una figura di spettacolo piuttosto che ad un “artigiano” della cucina, lo chef dovrebbe tornare a riappropriarsi della sua identità professionale: passione, creatività ma anche sacrifici, sono alcune delle caratteristiche di questo mestiere.