L’Uomo è ciò che mangia

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Cibo Kosher
Cibo Kosher

Le comunità nel mondo costruiscono le loro identità sociali e culturali attorno al cibo e dunque possiamo affermare che l‘uomo è ciò che mangia. Il cibo è il ritratto di una Società.

Il cibo è religione, dunque anche Dio è ciò che mangia poiché gli dei vengono venerati attraverso il cibo.  In tutte le religioni il cibo è considerato un dono di Dio o degli Dei e l’atto di cibarsi, un atto sacro, diventa un modo per ringraziare la Divinità.

Il banchetto Sacro nell’Antica Grecia

Nell’Antica Grecia la cucina legata alla carna è di natura religiosa, infatti, una delle pratiche più antiche è il sacrificio ad una divinità. La figura più importante in quest’atto è il Mageiros, elemento che svolge tre mansioni: Sacrificatore (conduce l’animale sull’altare), Macellatore ( si occupa di dividere l’animale in pezzi) e Cuoco (cucina l’animale). Con questo sacrificio gli Dei si nutrono di fumi e vapori che derivano dalla cottura dell’animale, il quale una volta cotto viene mangiato dai fedeli in ricchi banchetti. Ed è proprio da questi banchetti sacri che nasce la società, la sfera pubblica. Tutte le nostre scelte legate al cibo derivano da un credo religioso. Il sacrificio determina la società di un Popolo.

Il Proibizionismo Alimentare

Islam e Ebraismo hanno molte proibizioni alimentari. I loro testi sacri proibiscono diversi cibi, invece, nel Nuovo Testamento non è specificato nulla sui divieti alimentari. Anzi, il fedele Cristiano viene esortato a mangiare di tutto ma con limite, per non peccare di Gola.

Nell’Antico Testamento è enunciato ciò di cui l’Ebreo può e non può nutrirsi.

“Non mangerete la carne con la sua vita..” (Ovvero il sangue) IX capitolo della Genesi.

L’Antico Testo Sacro vieta il sangue in memoria dell’assassinio primordiale di Abele. Nel libro del Livitico viene distinto ciò che è commestibile da ciò che non lo è.

Non si può mangiare il maiale, il cammello, gli invertebrati e soprattutto non si può mischiare il latte e la carne. Il latte è legato alla vita, la carne ha sempre qualcosa di crudele alle spalle, non si può mangiare carne senza aver ucciso un animale, ed è legata alla morte.

Lo Storytelling del cibo

Nell’ebraismo il cibo è collante della loro identità e c’è una cura maniacale degli ingredienti. Ogni pietanza ha una sua storia. In occasione dello Shabbat si mangia un delizioso manicaretto, La Ruota di Faraone. Si dice che questo piatto ricordi la fuga dall’Egitto.

Questa cura maniacale del cibo sta conquistando anche consumatori non Ebrei. In Nord America i supermercati sono ricchi di prodotti Ebraici nonostante la popolazione Ebraica nel Nord America sia composta da circa l’1%. Vengono acquistati perché i prodotti kosher passano per filiere molto controllate dando un senso di sicurezza maggiore. Non si mangia più in base alla fede ma alla fiducia. Il consumatore non si fida delle certificazioni ma si fida delle religioni. Le pubblicità dei prodotti kosher vertono molto su questo concetto

Il racconto religioso è una parte fondamentale dello storytelling del cibo. Il cibo diventa la nuova religione del nostro tempo. L’Uomo è ciò che Mangia.

Sono Antonio De Simone, laureato in Scienze dei Beni Culturali al Suor Orsola Benincasa. Ho da sempre avuto la passione per la cucina ed il buon cibo, infatti, mi sono diplomato come cuoco presso l'accademia di cucina "Chef Academy" e da diversi anni lavoro nel settore della ristorazione. Frequento il Master in Comunicazione Multimediale dell'Enogastronomia e sono alla ricerca degli strumenti adatti per avviare la mia carriera imprenditoriale.