Champagne per brindare a un incontro

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©canva

Qual è il modo migliore per concludere in bellezza queste tre settimane di Laboratori Sensoriali alla Città del Gusto di Napoli? Beh brindare con uno Champagne Dom Pérignon Vintage2000.

E’ proprio lui, colore giallo dorato, brillante, un’apoteosi di profumi e sensazioni che ti travolgono e ti trasportano in un mondo tutto da scoprire. Non è un “vino” ma un mito in tutte le sue accezioni, a partire dalla sua produzione che prevede alcuni elementi irrinunciabili:
• Cuvée
• Tappo a fungo
• Vetro
• Pupitres
• Giropalette

Non si può inoltre non menzionare la leggenda del suo inventore, il monaco benedettino Pierre Pérignon, colui al quale viene attribuita in modo forse erroneo la scoperta del celeberrimo nettare degli dei. In molti lo rinnegano come “inventore” e molti altri ancora sostengono non sia mai vissuto un uomo chiamato Don Pèrignon. La sola cosa certa è che lo Champagne rimane e rimarrà sempre il simbolo incontrastato di prestigio, come conferma il quadro del 1735 “Le Déjeuner d’Huitre” (il pranzo delle ostriche) del pittore francese François de Troy. Per la prima volta venne consacrato in una tela il connubio ostriche e Champagne che tutt’oggi rimane uno dei più classici abbinamenti dell’enogastronomia mondiale.