A lezione di food design!

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vetro o cartone per il succo di frutta , a seconda delle preferenze o dei diversi luoghi di fruizione.

Oggi il professor Marco Pietrosante, design manager, ci ha introdotto al mondo del design e di come esso sia stato poi applicato e implementato nel mondo dell’enogastronomia. Il design storicamente si è occupato di argomenti lontani dal mondo del cibo. In realtà, tutto ciò che viene realizzato è progettato dai designer , da un paio di occhiali ai contenitori di bevande o di cibi. Nello specifico, il design è nato nel XIX secolo nell’ambito di incontri internazionali. Le esposizioni universali rappresentavano, infatti, l’opportunità per le aziende di mostrare ciò che avevano prodotto. La Tour Eiffel, per esempio, fu costruita nel 1889 con l’obiettivo di far conoscere al mondo le abilità tecniche dei francesi. Secondo quanto fu disposto, la famosa torre doveva essere smontata al termine dell’esposizione, ma è diventata poi il simbolo di Parigi, come tutti ben sappiamo.
Una veloce carrellata dei più famosi designer della storia, ci fa capire subito come il grande valore del loro lavoro sia quello di leggere la contemporaneità e di darle una risposta progettuale. Ecco perché moltissime opere realizzate nei secolo addietro sono rimaste attuali e sono ancora riproducibili nella nostra società. Basti pensa ai progetti di Ludwing Mes Van de Rohe, che disegnò delle sedie, alcune delle quali ancora prodotte ai giorni nostri. Van de Rohe è stato anche il primo ad utilizzare in maniera massiccia il tubo nella produzione dei mobili, in alternativa al legno.
Ancora, Walter Gropius, fu un architetto che negli anni venti fondò in Germania la Bauhaus, la prima scuola di design e che con l’avvento del nazismo fu chiusa, a causa della visione molto aperta e libera sul mondo che essa proponeva. Negli anni sessanta , fu riaperta per opera di Hannes Mayer. Il carattere tipografico Bauhaus fu creato proprio in questa scuola.
Anche l’Italia ha conosciuto designers che sono stati in grado di anticipare il futuro con la creazione di modelli che sono diventati universali. Prima D’Ascanio con l’invenzione della Vespa e poi Dante Giacosa con l’ideazione della Fiat 500,la prima automobile costruita senza il telaio, che permise un forte abbattimento dei costi nella produzione. Dunque il design ha segnato più volte l’ innovazione tecnica e culturale.
Nel food , il design nasce per rispondere alle numerose funzioni che svolge il cibo. Prima fra tutte quella di essere una forma di sostentamento degli esseri viventi e di potere ( da sempre chi ha il cibo ha anche il potere). Oltre poi ad essere uno strumento di socialità ( intorno ad esso si raduna una comunità sociale e culturale), esso è anche espressione storica e geografica ( racconta la storia e la cultura dei popoli).
Due i principali luoghi di sviluppo del food design : il packaging, sia strutturale che grafico, e il consumo. I luoghi del consumo sono molto vari tra loro ( supermercati, catene di bar, catene di vendite alimentari), tutti ambiti che però fanno riferimento alla replicabilità e alla serialità.

Il packaging nasce dall’ osservazione diretta della natura. Pensiamo alla frutta, come le arance, le noci, le uova che hanno un confezionamento naturale .Molti esempi di packaging di successo nascono proprio da questo tipo di osservazioni. Pensiamo al caso di Tetrapack che ha inventato l’ accoppiamento di quattro strati ( cartone, alluminio, ancora cartone e, infine,plastica) riproducendo a pieno il modo in cui la natura si autoconserva . Nella parte grafica rientrano il lettering ovvero i caratteri, spesso espressione dell ‘identità del brand, le immagini, i colori, i simboli, gli elementi normativi quali i codici, i pesi, gli ingredienti.
Packaging e grafica influenzano molto i luoghi di fruizione di un prodotto : nessuno di noi penserebbe mai di aprire una bottiglia di Gatorade in discoteca, con il suo design così sportivo, ma preferirà una lattina di un’altra bevanda energetica. Dunque, contenuti simili, ma packaging diversi. Ne derivano usi differenti.
Anche noi allievi del master in Comunicazione Multimediale dell’Enogastronomia abbiamo capito l’importanza del design, facendo un piccolo esperimento a lezione : valutare il packaging dei Chupa Chups, i lecca lecca prodotti dall’omonima azienda dolciaria di origini spagnole. La loro forma rotonda appoggiata su una stecchetta di plastica, ne facilita la fruizione che può avvenire in maniera slow e a più riprese. Un valore molto forte è comunicato dai colori, i cerchi, le immagini grafiche , il lettering composto dal nome del brand/prodotto ben in evidenza. Ovviamente, da buoni comunicatori, non abbiamo potuto evitare di assaggiarlo! Per soddisfare le diverse preferenze, l’azienda declina la classica caramella in svariati gusti : ciliegia, fragola, coca cola, vaniglia…A ciascuno il suo!