Terra dei Fuochi: Eccellenze Campane a rischio

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terra dei fuochiDa diversi mesi oramai a bruciare non sono solo i rifiuti riversati nelle aree della cosiddetta Terra dei Fuochi, ma anche tutto ciò che di buono in Campania c’è. Mozzarella di Bufala, frutta, verdura ed altri prodotti dell’agroalimentare hanno registrato un calo delle vendite pari al 30-40%. Recenti dichiarazioni rilasciate dal presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, ne forniscono una triste conferma: “I danni ammontano a circa 100 milioni di euro, e si protrarranno anche nei prossimi mesi”. Tutto ciò si ripercuote anche sulle aziende, danneggiandone circa 135 mila oltreché 65 mila addetti al settore.
Tali cali risultano riconducibili ad una psicosi collettiva che ha colpito tutti i consumatori italiani e non, a seguito delle dichiarazioni rese dell’ex boss casalese, Francesco Schiavone. Il timore da parte dei consumatori è certamente giustificato, ma le aree interessate dai roghi, tuttavia, ammontano ad una cifra inferiore al 5% dell’intero territorio campano. Sarebbe opportuno, dunque, dare completa e realistica attuazione ad un piano d’azione che coinvolga tutti i prodotti dell’agroalimentare, al fine di realizzare una piena e veritiera informazione per i consumatori circa la salubrità e l’altissima qualità dei prodotti di cui la Campania è madre.

Non va trascurato, ad ogni modo, come dei passi innanzi siano stati compiuti. Infatti, il consorzio della Mozzarella di Bufala Campana DOP, da questo fronte, si è già adoperata tramite l’operazione cd.trasparenza. Tale operazione ha avuto ad oggetto la spedizione di diversi campioni di mozzarella al TUV, un laboratorio di analisi tedesco di fama internazionale, per essere sottoposti ad una serie di test volti ad indagare sulle caratteristiche dei prodotti. I risultati? Brucellosi assente; metalli pesanti come il piombo al di sotto del livello minimo; PCB e diossina pari ad un dodicesimo del livello minimo di legge.

Così come per la mozzarella, risulterebbe utile anche per gli altri prodotti tipici campani richiamare l’attenzione dei consumatori per dimostrare la genuinità del territorio campano. Infatti, oltre il 95% del territorio in questione risulta sano, e positivo sarebbe, in tale prospettiva, dar vita ad una dettagliata e realistica mappa del solo 5% delle zone a rischio.