La vera storia di come il baccalà è arrivato in Italia dai mari del Nord

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©canva

Vi siete mai chiesti perché, con i nostri mari ricchi della migliore varietà di pesce, abbiamo iniziato a consumare baccalà e stoccafisso provenienti dal Nord Europa?

Storia del baccalà

Sembra che la diffusione del merluzzo secco o salato sia opera di un certo Olao Magno, padre conciliare di origini svedesi che visse negli anni del Concilio di Trento. In questo periodo, la Chiesa Cattolica con tutto il suo clero fu spinta a rispettare il precetto del cosiddetto “mangiar magro”, ovvero dell’accettare la povertà anche a tavola. Ebbene, a padre Magno (nomen omen!) fu assegnato il compito di redigere un libricino in cui elencare i cibi ammessi durante i periodi di digiuno. Indovinate un po’? Il suo scritto – furbo lui – non faceva altro che decantare gli alimenti tipici della Svezia, in particolare un certo tipo di merluzzo “essiccato ai venti freddi” prodotto da un’antica famiglia svedese che faceva affari nel settore ittico. La sua famiglia, insomma!

Diffusione del baccalà in Italia

Ad ogni modo, il caro Olao Magno con la sua pubblicazione destò non poca curiosità nel popolo del sud Europa, che vide nel merluzzo un piatto perfetto per i venerdì di Quaresima.
Iniziarono così lunghi viaggi per portare questo pesce in tutta Italia, ed è da allora che non si é più riusciti a fare a meno di quegli straordinari cibi che sono lo stoccafisso ed il baccalà!