Identità Golose 2019, un’edizione all’insegna delle nuove tradizioni

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Lo chef di vico equense sul palco di identità golose

“La tradizione è un’innovazione riuscita” dice Paolo Marchi, direttore di Identità Golose che inaugura l’edizione 2019 con un tema molto importante e sentito negli ultimi tempi: costruire nuove memorie.

Il primo giorno di #IGmi19 è stato incentrato sul rapporto che queste tradizioni hanno anche rispetto all’ambiente televisivo e a come il rapporto tra la gastronomia ed il cooking show sia stato d’aiuto a tutto il movimento.

Ad inaugurare la 3 giorni di Identità Golose proprio Marchi, come detto, con Identità Tv- 60 anni di alta qualità a tavola, con lui Federico Quaranta e Davide Rampello che hanno poi cominciato un excursus attraverso gli anni, con il docente universitario che si è soffermato sui paesaggi rurali dell’Italia in tavola, salvo poi lasciare il posto a Dante Sollazzo ed Antonino Cannavacciuolo: Masterchef, nulla è stato più come prima.

Sollazzo,  Responsabile dell’Intrattenimento di Endemol Shine Italy, ha spiegato ai tanti presenti il lavoro che c’è dietro Masterchef , “Per la prima volta la cucina non è raccontata alla maniera di un tutorial: il racconto è espresso da gente normale che sogna un riscatto”, ma la scena se l’è poi presa lo chef di Vico Equense, istrionico e affascinante come suo solito.

Cannavacciuolo sta bene sul palco, è a suo agio con una mole un po’ da Gargantua e un po’ da Pantagruel, non si prende sul serio ma trasuda leadership e questo è forse il pregio maggiore di un due stelle Michelin.

All’inizio Cannavacciuolo non voleva fare tv, lo ha sempre detto e lo ha ripetuto anche nell’auditorium di Identità Golose: “Fare tv è complesso, ma appagante. Non volevo farlo all’inizio perché ti può ammazzare: oggi sei un eroe, domani un mentecatto e per me l’importante è stare bene”. Scherza poi sul suo fisico, perché anni fa si giocava sul “Fisico bestiale” e racconta al pubblico la fatica che ha fatto per perdere 25kg dagli esordi in tv ad oggi: “Frutto di lavoro, dedizione e allenamento, corro 50 km la settimana”.

La domanda che però tutti gli utenti si pongono quando vedono gli chef in tv è una sola, ma al ristorante, chi ci sta? E Cannavacciuolo toglie anche questo dubbio: “Grazie alla tv ho potuto creare lavoro, educare tanti ragazzi che stanno in cucina con me e che sono cresciuti tanti, come Vincenzo e Nicola che da dicembre sono diventati anch’essi stellati. E’ difficile coniugare il tutto ma si fa con sacrificio. Appena sceso dal palco andrò a Villa Crespi per il servizio, poi di nuovo domani a Milano e ancora e ancora”.

Un lavoro fatto di sacrificio e dedizione dunque, come quello che ha portato due show storici, ad essere nuove tradizioni: Antonella Clerici prima, con lo stellato Davide Oldani, Giuseppe Bosin e Federico Fazzuoli poi hanno parlato di quanto sia stato importante l’approdo de La prova del cuoco e di Linea Verde nelle tv degli italiani, di quanto siano stati precursori nei tempi su temi quali la salute, la stagionalità delle materie prime ed il biologico. Un lungo percorso, cominciato nel 1981 con la prima puntata di Linea Verde per arrivare ai giorni nostri, sempre con un occhio verso il pubblico, così come ce l’ha Gioacchino Bonsignore, giornalista del TG5 che, con Sposini e Mentana, ha portato l’enogastronomia nel telegiornale.

“Cinque minuti su trenta di telegiornale sono stati dedicati all’enogastronomia, è una cifra enorme di tempo ma è stato importante perché oggi, se tutti quando hanno un bicchiere di vino lo mettono in controluce e cominciano a sparare parole a caso, forse è anche un po’ colpa nostra” dice, scherzosamente, il collega di Mediaset.

Al termine della parentesi giornalistica si è tornati sugli artigiani del lavoro, spostandosi verso la pasticceria: Clelia D’Onofrio ed Ernest Knam parlano di Bake Off Italia, fortunato cooking show sulla pasticceria.

L’elegantissima storica ha affascinato il pubblico con la sua classe innata, la sua pacatezza ed i suoi innocenti racconti, anche di come le persone, ormai in tarda età, hanno cominciato a riconoscerla per strada ed il suo rapporto con i bambini, davvero toccante. Il pasticcere tedesco ha messo il punto sul lato tecnico, lui che da anni è tra le firme più prestigiose delle pasticcerie del globo. Knam è soddisfatto del proprio lavoro: “Non posso parlare troppo tecnico ovviamente, perché il programma è amato da tutti ed è molto popolare, ma rompiamo le palle ai partecipanti e li stimo per questo. Io lavoro in laboratorio ed il laboratorio è la cosa più importante per me ma loro lavorano in condizioni peggiori, con 8 telecamere in faccia, il caldo, le luci e la pressione che gli mettiamo noi addosso”. Due facce della stessa medaglia, in tv come sul palco quelle della D’Onofrio e di Knam.

I due lasciano il posto ad un’altra personalità sorprendente e sulla cresta dell’onda, quella di Corrado Assenza che ha portato il suo Caffè Sicilia nel mondo grazie a Chef’s Table e Netflix ed ora il mondo sta andando a Noto e al suo Caffè Sicilia per le stesse ragioni.

L’umanità e la passione, l’attenzione e lo studio di questo pasticcere siciliano hanno conquistato il pubblico facendo addirittura candidare la sua puntata agli Emmy Awards di quest’anno e dal palco, il nostro Assenza, ha spiegato il modus operandi della troupe di Netfix: “Un milione di euro a puntata di budget, Una troupe grossa ma giovane, hanno inventato un programma fantastico ed ora, un aumento seppur minimo del Pil di Noto, lo dobbiamo a questa comunicazione”.

Sulla comunicazione ci ha investito anche il ristorante Bros, che a Identità Golose ha portato la sua head chef, Isabela Potì. La giovanissima salentina, nata come pasticciera, ha impattato fortissimo sul panorama gastronomico italiano unendo grande tecnica, grande staff, un’idea di ristorazione innovativa (Bros è il primo stellato salentino dopo 60 anni) ed una certa avvenenza.

La Potì è la massima espressione della cucina della sua regione e grazie ad uno staff di millennials sta rendendo l’alta ristorazione ed il ristorante Bros, una comunità: Be Bros, come dicono loro.

Nel pomeriggio, come di consueto, gli aspetti di Identità Golose sono stati molto più tecnici, tra panel e rappresentazioni, con alcuni degli chef più importanti del mondo. Il primo giorno è andato e se l’appetito vien mangiando…