Food Influencer Marketing: di che si tratta?

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Food influencer marketing
©pixabay

Il food influencer marketing è un tipo di strategia di comunicazione che fa leva sulle persone “influenti” nell’ambito dell’enogastronomia. Non è certo una gran novità, ti starai dicendo. Sono ormai decenni che le aziende usano testimonial e volti famosi per vendere al pubblico i propri prodotti. Va però detto che ad aver amplificato questo fenomeno è stato l’avvento dei social media, ed in particolare quello dei cosiddetti opinion leader o social influencer – blogger, youtuber, utenti di Facebook, di Instagram, di Twitter e chi più ne ha più ne metta. Nei fatti, questi ultimi possono rivelarsi l’asso nella manica per un’efficace strategia di marketing nel campo del Food&Beverage. Vediamo perchè!

Chi sono gli influencer

Innanzitutto, gli influencer sono persone che, tramite le piattaforme di social networking, riescono letteralmente ad influenzare l’opinione degli altri e ad orientarne le decisioni di acquisto. Si tratta generalmente di utenti che possono far leva su un seguito di migliaia o addirittura milioni di fan o follower. Questa loro vigorosa capacità di presa deriva dal fatto di essersi guadagnati una buona credibilità su un certo tipo di tematica (vedi Chiara Ferragni nell’ambito della moda), soprattutto tramite la condivisione quotidiana di contenuti pertinenti e la costruzione di un saldo e duraturo rapporto di fiducia con l’audience. Ma qual è il vero segreto di ogni influencer di successo? Senza dubbio l’essere (o meglio l’apparire) esattamente “come uno di noi”, quindi come una persona normale e lontana da qualsiasi interesse che non sia quello di condividere online piccoli stralci della sua quotidianità.

Cos’è l’influencer marketing

Questo fenomeno è chiaramente risultato di enorme interesse per i brand di qualunque settore. Le aziende più attente, infatti, hanno scorto nella capacità degli influencer di parlare con familiarità e confidenza al proprio pubblico un’inedita strategia di marketing grazie alla quale riuscire ad arrivare dritti ai cuori dei consumatori. Come? Sicuramente mirando a quella grande emozione umana che è l’empatia. Puntare sugli influencer, infatti, significa mettere al centro dei propri piani di comunicazione non tanto i prodotti o i servizi, quanto le persone e le loro storie. La tattica è vincente, soprattutto se si pensa a quanto i consumatori si siano ormai atrofizzati al classico advertising spietato fatto di banner e pop-up insopportabili. E quindi, quali sono obiettivi di una tale strategia? Aumentare in primo luogo l’awareness (ovvero il modo in cui un brand si posiziona all’interno del suo target di riferimento con la sua capacità di veicolare un certo tipo di valori), per poi incrementare la brand reputation e rafforzare la relazione con la community di utenti.

Perché l’influencer marketing si adatta bene al mondo del food

Il food è uno degli ambiti in cui l’influencer marketing funziona più efficacemente. Stando alle statistiche di Blogmeter, partner tecnologico dell’Osservatorio Nazionale Influencer Marketing, il Food&Beverage è il settore merceologico che adotta con più frequenza progetti insieme ad influencer (17%). Questo perché il cibo è uno di quegli elementi della quotidianità che, nel momento in cui appare sul feed di Instagram o di Facebook, non viene ancora pienamente percepito come una “merce” vera e propria. Basti pensare che la maggior parte degli utenti sceglie di seguire i  canali dei food influencer allo scopo di scovare nuove ricette e consigli di cucina, e quasi mai per farsi suggerire che tipo di prodotto comprare. Questa attitudine è visibile soprattutto nelle micro-communities di vegani, celiaci, intolleranti al lattosio e simili: rispetto ai follower di moda e fashion, gli utenti che navigano nel mondo del cibo ricercano la scoperta, piuttosto che l’ispirazione. Ovviamente, il fatto che quanto in realtà è pubblicità venga ancora largamente avvertito come semplice intrattenimento reca con sé grandissimi vantaggi, primo fra tutti un maggior coinvolgimento del pubblico.

Instagram: il social dei record è il social dei food influencer

Che si tratti di ricette casalinghe, di ristoranti o di servizi di delivery, il food online viene raccontato prevalentemente tramite immagini. Ciò è di assoluta rilevanza in un contesto come quello odierno in cui Instagram, il social della fotografia per eccellenza, è leader indiscusso tra le piattaforme di social networking. Si tratta, infatti, di quella che cresce in media 5 volte di più rispetto alle altre, essendo arrivata ad almeno 1 miliardo di utenti attivi a livello globale. Non a caso Instagram è il social media più in voga tra i food influencer in Italia. Tanto per fare un esempio, Benedetta Rossi ed il suo @fattoincasadabenedetta dedicato a ricette facili e veloci possono contare su un seguito di ben 1,3 milioni di follower. Mica bruscolini.

Non accontentarsi solo dei food influencer

Pertanto, alle aziende non resta altro da fare che contattare i food influencer che maggiormente si addicono ai propri target, instaurare con loro rapporti di collaborazione e fornirgli link o altri collegamenti ai propri prodotti. Questi dovranno essere inclusi all’interno delle Instagram stories, nelle immagini dei post su Facebook o nelle video-ricette su Youtube. Va però detto che non sempre gli influencer più efficaci per un brand nel settore del Food sono quelli che operano in contesti affini: le aziende possono e devono stanare influencer anche in altri settori. Infatti, è solo adottando una visione trasversale che si è in grado di intercettare nuovi target di utenti. Le social-mamme, i lifestyle influencer o i travel blogger sono tutti esempi di persone in grado di creare contenuti ugualmente adatti ad un prodotto dell’ambito del food e che siano facilmente incorporabili all’interno delle loro routine quotidiane.