Mastroberardino: una storia lunga 130 anni

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Vino taurasi
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Più di 130 anni e non dimostrarli: interni eleganti e raffinati, produzione di eccellenza anno dopo anno, attenzione sempre costante verso il territorio di appartenenza ed alla qualità. Ecco soltanto alcuni dei fattori del successo internazionale dell’azienda Mastroberardino, leader nel comparto vitivinicolo.

Fiano, Greco di Tufo e Aglianico sono la base di una produzione che ad oggi conta poco più di due milioni di bottiglie all’anno, vendute in tutta Italia ma anche nel mondo, da Tokyo a Dubai, da New York a Londra anche grazie ad eventi come il Vinitaly, dove ovviamente Mastroberardino sarà grande protagonista. Dieci generazioni si sono susseguite alla guida dell’azienda che dall’anno della sua fondazione, il 1878, è sempre rimasta ancorata alle idee di famiglia e di territorialità. Non è un caso che la sede centrale sia ancora quella scelta dal fondatore Angelo Mastroberardino al centro della cittadina di Atripalda; dagli anni ’50 fino a pochi mesi fa poi, determinante per l’azienda e per il settore tutto è stato il Cavaliere del Lavoro Antonio Mastroberardino, capace di segnare il passo di tutto un comparto in grande crisi all’epoca. Salvaguardò i vitigni autoctoni e fece si che l’intera Irpinia si auto-proclamasse “Terra dei grandi vini”. Oggi il testimone è nelle mani del professor Piero Mastroberardino che continua a credere nel tesoro di famiglia e gestisce con maestria le svariate attività. Sono 13 i territori controllati dall’azienda, tutti disseminati per la regione nel solco della lealtà verso il territorio, la valorizzazione di quest’ultimo, tutelando un’identità locale fortissima e alla base del successo pluri-secolare.

Sempre nuove sperimentazioni, progetti di recupero e di salvaguardia delle realtà autoctone, massima sinergia tra tutti i collaboratori, con una “mission” ben precisa: esportare nel mondo l’eccellenza dei vini campani e in particolar modo irpini nel rispetto della natura, sposando sempre nuove sfide (ultima il recupero di alcuni vitigni di epoca romana nella zona degli scavi di Pompei).