I Vini dell’anno

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©canva

Ecco i vini che quest’anno si sono aggiudicati i Premi Speciali all’interno della Guida Vini d’Italia 2018 del Gambero Rosso

Si chiama Marcalberto, come la fusione dei nomi dei figli Marco e Alberto, il vino che si è aggiudicato il Premio Bollicina dell’Anno,  frutto di 5 ettari di vigne, tra Calosso, Loazzolo e Santo Stefano Belbo. E’ un Extra Brut Millesimo2Mila12 con un bel colore paglierino scarico e brillante, e un perlage  elegante, frutto di ben 40 mesi di maturazione sui lieviti. Il profumo è complesso e vitale, sulle note di piccoli frutti rossi e di mela golden si innestano delicate componenti boisé e d’agrume sul finale.

Rocce Rosse Riserva ’07 conquista il podio come miglior Rosso dell’Anno. Nato dalla passione della Famiglia Pelizzati Perego nel panorama enologico della Valtellina. La filosofia generale è improntata al massimo rispetto dell’annata e delle sue potenzialità, con etichette di punta che escono 3 o 4 volte ogni 10 anni. Il tempo è un punto chiave: maturazione di 3 o 4 anni in botti vecchie e lungo affinamento in bottiglia prima della commercializzazione. Le bottiglie a disposizione del vino premiato sono 18mila bottiglie, una macerazione di 41 giorni seguita da 4 anni in botti da 50 ettolitri, quindi cemento e, infine, bottiglie. Ha colore granato medio,, aromi intensi di tabacco e fuliggine  che si uniscono a quelli  di prugna, catrame e liquirizia.

Nino Caravaglio, vignaiolo autentico e solare, comincia nel 1992, con un solo ettaro di vigna divenuti poi 15 nel corso degli anni, tutti coltivati in regime di agricoltura biologica. E’ dalla passione per i profumi della propria terra che nasce La Malvasia delle Lipari Passito ’16, premito come Miglior vino dolce dell’anno. Ha un profilo olfattivo ricco e complesso, dove si riconoscono agrumi canditi, albicocca, pesca, erbe officinali, fiori di lavanda, su un fondo minerale iodato. Il perfetto equilibrio tra la dolcezza del frutto e l’alcool, lo rende un vino estremamente elegante. 

E’ il Fiano Pietramara ad aggiudicarsi il Premio come Miglior Bianco dell’anno. È il 1999 quando Rosanna Petrozziello, il marito Giancarlo e il fratello Piersabino Favati cominciano a vinificare il frutto di  di 5 ettari di vigna nel cuore dell’Irpinia, ad Atripalda.  Un vino  vulcanico, intenso, con una traccia fumé; ha profumi cangianti e soffusi di grano, paglia e menta.

Operativa sin dalla fine degli anni ’50, oggi la cooperativa sociale Rocche Malatestiane conta 500 vignaioli che lavorano circa 800 ettari di vigne, dominate dal sangiovese. E’ infatti il Sangiovese Superiore dedicato a Sigismondo Pandolfo Malatesta ad aggiudicarsi il Premio come Miglior vino rapporto qualità prezzo , prodotto con uve provenienti dall’entroterra di Rimini, Riccione e Coriano, presenta profumi lineari e nitidi, finemente ricamati su note di frutti di bosco, anguria e arancia.