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I vitigni a confronto: i Rosati- Feudi di San Gregorio

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I Rosati a confronto:

L’ Italia non ha una tradizione di produzione di Rosati, i quali difficilmente sono divenuti importanti e famosi. Ciò perchè i Rosati sono prodotti con gli scarti di quello che rimane dalla svinatura dei rossi; sono i vini dell’ estate, prodotti freschi, ibridi, estremamente semplici.

Feudi di San Gregorio produce da sempre il Rosato nelle aziende di sua proprietà: Bolgheri Rosato a Campo alle Comete  e Pontelama ad Ognissole è un’azienda estremamente giovane che si trova in una zona di produzione sita di fronte al mare, molto famosa ed importante (zona Sassicaia). Si tratta di primissime annate dirette dall’ enologo Pierpaolo Sirchio. Emerge un differente approccio enologico e produttivo tra Campania e Toscana nella cui ultima, a differenza della prima,  sono presenti necessariamente le figure dell’agronomo che si occupa totalmente della vigna e dell’ enologo che si occupa totalmente della cantina.

 

Nel territorio estremamente omogeneo della Toscana, a Castagneto Carducci a pochi km dal mare, Campo alle Comete nasce come posto incantato secondo la filosofia del sogno, tutto colorato stile ” Alice nel Paese delle Meraviglie “. Si esprime qui la volontà di giocare con le etichette ed i prodotti: il logo delle singole etichette dalle illustrazioni per bambini di Nicoletta Ceccoli.

Se pensiamo alle varietà autoctone cogliamo il voler valorizzare l’ Irpinia ma se pensiamo alla produzione toscana godiamo della possibilità di spaziare, uscire dalla rigidità del DOC e del DOCG. Di fatto il Bolgheri Rosato è a base di varietà internazionali: Cabernet, Sauvignon, Syrah e Merlot. Al naso è intenso e ricco, con note fresche di erba aromatiche e sentori fruttati più dolci, che ricordano il lampone e la ciliegia. Al palato è fresco ed equilibrato, con un retrogusto fruttato e persistente.

Pontelama 100% Nero Di Troia, vino biologico e biodinamico dell’ azienda Ognissole a Castel del Monte, è prodotto nei terreni calcarei, argillosi e siccitosi delle Murge. Al naso presenta una netta chiusura, il profumo stenta a venir fuori a meno che pasteggiando gli si conceda tempo. Presenta tenui sentori di marasca e di amarena. Secco ma vellutato, piacevolmente tannico.

 

Feudi di San Gregorio: azienda visionaria

Con l’ annata 2017 l’azienda irpina ha voluto alzare l’ asticella nella produzione di rosati con l’ intento di ottenere un buon rosato dall’ Aglianico. È nato così VISIONE rosato 100% Aglianico in bottiglia opaca con l’ importante compito di diffondere la parola chiave dell’ azienda: VISIONE.

All’ entrata dell’ azienda vi è un led di colore rosso che riprende le parole scritte da Massimo Vignelli, designer che ha dato vita alla brand identity dell’ azienda, ad Antonio Capaldo, presidente della stessa: “VISIONE, DETERMINAZIONE E CORAGGIO, chi non le possiede è destinato a fallire”.

Visione diventa così il concetto ispiratore de I Feudi di San Gregorio che quale azienda “visionaria” abbina ai Rosati una visione rosa della vita. L’azienda ha avuto la capacità di conferire dignità ed importanza ad una produzione scarsamente considerata in un Paese tradizionale quale l’Italia, puntando sull’ innovazione. Il Visione nasce da uve Aglianico coltivate a 600 mt sui suoli aspri e vulcanici dell’ Irpinia. L’ affinamento di quattro mesi in acciaio permette lo sviluppo di un bouquet di fiori freschi, di fragoline di bosco e di lampone. In bocca si presenta fresco, richiamando la frutta rossa appena colta, con sensazioni di ciliegia.

Rapporto con il biologico ed il biodinamico:

Una coltivazione convenzionale permette l’utilizzo di fitofarmaci, diserbanti e solfiti. Una coltivazione biologica invece non consente l’utilizzo di prodotti chimici ma contrariamente a ciò che comunemente si pensa, solfiti entro un range.

In una coltivazione biodinamica si lavora la terra secondo le fasi lunari e se la vigna va in sofferenza non si può intervenire, vigendo il must della naturalità. Quindi non sempre è possibile una produzione di Rosati straordinari.

Si possono produrre vini eccezionali biologici e biodinamici solo dove il terreno lo permette. In un territorio caratterizzato da abbondante piovosità e biodiversità come quello irpino tale produzione diviene complicata, a causa delle severe regole burocratiche.

L’esperienza, l’amore per la natura ed il buon vino che caratterizzano l’azienda I Feudi di San Gregorio emergono nella teleologica produzione del vino biologico e biodinamico, localizzata solamente nei territori che lo consentono. I Rosati a confronto rappresentano per la stessa azienda motivo di crescita. Ecco, di seguito il link https://www.feudi.it/

Wine e Food:

La produzione di Rosati nelle diverse regioni italiane è accompagnata da abitudini gastronomiche differenti, ma è sempre importante saper scegliere il vino giusto.

Feudi di San Gregorio Visione Rosato è ottimo con piatti a base di crostacei e frutti di mare, per degustazioni di salumi, formaggi freschi e stagionati. Consigliato sulla pizza.

Rosato Bolgheri DOC Campo alle Comete è ottimo per gli antipasti a base di verdure e di pesce, come il salmone affumicato. Si abbina a risotti e pasta ai frutti di mare, crostacei di tutti i tipi oltre che al pesce ( al forno ed alla griglia ) ed al sushi. Esalta anche le carni bianche come pollo e tacchino.

Castel Del Monte Rosato DOP “Pontelama” è indicato su piatti al forno, carni rosse e formaggi stagionati.

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Il Food Marketing: quando il cibo diventa business

Food Marketing: creare valore raccontando il cibo

L’Italia è da sempre il Paese del buon cibo e del buon vino e lo sanno bene i turisti che invadono le nostre città. Da nord a sud ogni regione può vantare alimenti e pietanze tipiche che la contraddistinguono in nome della varietà e dell’ampiezza del patrimonio agroalimentare italiano. Impossibile, quindi, percepire il cibo solo come un bisogno primario: chi acquista un prodotto alimentare, infatti, desidera anche vivere un’esperienza sensoriale unica. Ed ecco che entra in gioco il food marketing, ovvero l’insieme delle strategie e delle tecniche di comunicazione e marketing volte ad aumentare il posizionamento dei brand nel settore food.

Le aziende devono raccontare la loro storia, emozionare le persone e renderle parte di una ‘nuova famiglia’ per trovare nuovi clienti e fidelizzare quelli già acquisiti.

Con il food marketing l’esperienza di acquisto deve essere capace di coinvolgere a 360°. Ciò significa che chi acquista va coinvolto a livello sensoriale, emozionale e, una volta catturata la sua attenzione, va trasformato in un leale cliente del brand.

Il racconto del cibo: il food storytelling

Per avvicinare un potenziale cliente, bisogna comunicargli il valore del prodotto che intendiamo ‘vendergli’: ecco perché dobbiamo coinvolgerlo emotivamente e raccontargli una storia. L’arte dello storytelling non vale solo per la comunicazione pubblicitaria: applicarla al settore food è cosa buona e doverosa se si intende attrarre un pubblico sempre maggiore.

Inoltre, è lo stesso settore food a prestarsi meglio di altri all’arte del racconto attraverso la costruzione di storie di valore.

Cos’è il food marketing?

Per emozionare le persone, per sorprenderle e regalare loro un’esperienza indimenticabile bisogna comprendere i loro desideri e i loro sogni. E’ su questo principio che si fonda una strategia di food marketing. L’obiettivo è quello di comunicare un prodotto o un servizio che si distingua bene dagli altri. Attività, tecniche di marketing e posizionamento servono per fidelizzare i clienti, acquisire prospect, rafforzare la brand reputation e promuovere il passaparola.

Attenzione alle attività online e offline! Se il potenziale cliente non vive l’esperienza unica e straordinaria che gli è stata promessa, tenderà a parlare male del prodotto o servizio sia online che offline. Recensioni e feedback negativi sui social, o il passaparola tra parenti e amici possono rappresentare un’arma a doppio taglio cui stare attenti.

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Cibo e vino: alcuni consigli per la vostra pasquetta

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“Pasqua con i tuoi, pasquetta con chi vuoi”. Purtroppo a causa dell’emergenza Covid19, passare il Lunedì di pasquetta con chi e dove si vuole è complicato. Non lo è invece la scelta del menu. Ci si può sbizzarrire a sperimentare nuovi piatti, e perché no…andare anche contro le tradizioni locali. L’abbinamento cibo-vino è doveroso per chi, come me, è amante sia di uno che dell’altro, inoltre questo connubio rende armonioso e piacevole l’intero pasto. Il mio menu è composto da un primo piatto a base di lasagne con ragù bianco ed asparagi, l’abbinamento al vino può sembrare difficile, ma in questo caso ho voluto “tirar fuori” dalla mia piccola cantina un Pinot bianco Riserva DOC Vorberg della cantina Terlano che ha una sapidità del tutto particolare e un bouquet di agrumi ricco e variegato che sposa bene la “grassezza” della lasagna. Procedo senza dubbio alcuno, alla seconda portata: Agnello con patate. In questo caso faccio un salto nella tradizione che avevo abbandonato nella prima pietanza.  L’abbinamento è senza dubbio con un vino rosso. La mia scelta è stata Aglianico  del Vulture DOC La firma di “Cantine del Notaio”. Un vino complesso e corposo, caratterizzato da tannini vellutati che ben si accoppiano con una carne così saporita e importante. Arriviamo così alla mia parte preferita: Sua maestà, la pastiera. Dolce tipico della tradizione napoletana, protagonista dei giorni pasquali. La leggenda narra che fosse stata Partenope la creatrice di questa delizia, simbolo anche del periodo primaverile. Prepararla a casa non è semplice, i procedimenti sono tanti e la pazienza non deve mancare. Ricotta, grano, canditi, cannella, scorza d’arancia; questi e molti altri sono gli ingredienti per cucinarla. Oggi sono numerose le variazioni e possono cambiare anche da famiglia in famiglia. Per questo dessert così speciale è necessario un vino dolce: il passito di Pantelleria DOC Ben Ryè cantina Donnafugata. L’abbinamento in questo caso è per concordanza. Al naso i sentori ricordano i profumi del nostro dessert, in bocca invece, dolcezza e acidità si bilanciano alla perfezione rendendo l’abbinamento con la pastiera molto equilibrato. Ecco completato menu di pasquetta; semplice, gustoso e soprattutto capace di rendere questi giorni difficili, un po’ più leggeri.

Riciclo intelligente dei dolci di Pasqua

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Vi sono avanzati dei dolci a Pasqua?

Non preoccupatevi l’importante è non sprecare!

Visto che siamo costretti a casa…ancora di più quest’anno non buttate via i dolci avanzati, soprattutto in questo periodo in cui molti di noi si sono scoperti chef e appassionati di cucina.

Quanti di noi non erano abituati a fare calcoli di ingredienti e quantità, ad ordinare on line. In molte regioni ci sono venute incontro le consegne a domicilio, sono spuntati ovunque siti per l’acquisto on line di cibi e prodotti, ma nessuno ci ha spiegato cosa fare con gli avanzi.

Ecco alcune ricette per evitare lo spreco dei dolci pasquali:

Tiramisù di colomba

Non buttare via la colomba avanzata classica né al cioccolato per creare la variante di uno dei dolci più amati, il classico tiramisù, a cui vengono sostituiti i savoiardi con dei dischetti di colomba tostati e inzuppati nel caffè. La delicatezza della crema al mascarpone dà un’armonia a tutti questi sapori esaltati dal profumo della scorza d’arancia.

Tiramisù preparato con la colomba
tiramisù di colomba

Ingredienti

  • Colomba 180 g.
  • Succo d’arancia 75 g.
  • Uova 3
  • Cioccolato fondente 30 g.
  • Mascarpone 250 g.
  • Scorza d’ arancia 1
  • Caffe 30 g.
  • Zucchero 60 g.

 

Gelato Pastiera Napoletana

Non disperate se avete preparato troppe pastiere, in poco tempo potete riciclare gli avanzi creando un buon gelato dal gusto irresistibile di pastiera napoletana

gelato pastiera napoletana
gelato pastiera napoletana

Ingredienti

  • Pastiera napoletana 150 g.
  • Latte fresco intero 200 g.
  • Zucchero extra fine 100 g.
  • Panna fresca (non zuccherata) 100 g.
  • 1\2 cucchiaino di farina di carrube (addensante).
  • 1 pizzico di cannella.

 

“Nutella” fatta in casa

Riciclare la uova di pasqua è facilissimo basta solo sciogliere il cioccolato a microonde o a bagno maria e aggiungerlo ai dolci oppure provate a realizzare una buonissima “Nutella” fatta in casa.

"nutella" fatta in casa
“nutella” fatta in casa

ingredienti

  • Uova di cioccolato 100 g.
  • Nocciole tostate 100 g.
  • Zucchero a velo 100 g.
  • Burro 100 g.
  • 1 bustina di vanillina

 

 

Il riciclo dei dolci di Pasqua non è mai stato più goloso!

“Pasqua con chi vuoi” al tempo del COVID19

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Ormai è sicuro, “pasqua con chi vuoi” non sarà quest’anno. Dopo ormai un mese buono di ozio forzato è arrivata (oserei dire finalmente) una festività degna del suo nome. Quindi si cambia ritmo. Al centro dell’attenzione rimane la scelta del menu ma a differenza degli anni passati, oggi la tavola sarà apparecchiata per pochi intimi.

Siate realisti, ma non troppo

Novanta su cento in casa non c’è mai un servizio sufficiente per una tipica famiglia moderna. Zii, zie, fidanzati di cugine e tutto quello che ne deriva un allargamento di nuovi rapporti più o meno ufficiali. Allora quest’anno, anche se si sarà in pochi, andiamo fuori dagli schemi. Mettiamo la tovaglia di famiglia conservata per le occasioni. Sostituiamo i tovaglioli quotidiani con quelli puliti nel cassetto. Tiriamo fuori i piatti da portata e chi può un mazzolino di fiori come centro tavola. Usiamo calici che non spolveriamo da anni perchè ovviamente si aprirà un buona bottiglia di vino.

Orchestrate

Pasqua con chi vuoi è in famiglia. Si riesce a gestire tutto il pranzo senza dover cucinare con giorni di preparazione alle spalle. Organizziamo quindi un menu che possa aiutarci a restare a tavola tranquilli. In casa, tutti sanno cosa piace a chi e chi non preferisce cosa. Quindi accontentiamo tutti senza però avere in programma dieci portate con i propri cambi piatti. Nulla rovina di più l’atmosfera conviviale del continuo alzarsi per cambiare i piatti con i rispettivi “posso aiutarti? faccio io, no tranquilla”. Tutti facciamo tutto.

La mossa giusta

Non c’è festività che si rispetti senza il tanto atteso dessert. A fine pranzo, sparecchiate la mise en place che vi ha accompagnato e sostituite con nuovi piattini. Portate a tavola la colomba (la si può trovare tranquillamente online), le uova di pasqua, la frutta e anche a quella secca. E nessuno, per favore, cominci a parlare di dieta e dell’estate che si avvicina.

Infine, il calo di adrenalina è inevitabile. La sazietà prende il sopravvento e l’abbiocco dopo pranzo da consumare sotto un sole primaverile, per chi ha la possibilità, è d’obbligo. Come era prevedibile quest’anno staremo a casa. Ma la cosa più importante sarà di accettare il tutto così com’è.

Come fare la spesa durante la quarantena

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In questo periodo di quarantena tutte le nostre abitudini e routine giornaliere sono state stravolte. Anche la più semplice delle attività, come fare la spesa, diventa un momento di stress e potenzialmente pericoloso. Per rispettare al meglio le prerogative del lockdown ma non rinunciare a tutti gli ingredienti utili per la preparazione del pranzo di Pasqua, un’idea è quella di affidarsi alla spesa online. Molti supermercati si sono già adattati a questa situazione, ma la richiesta è alta e i tempi d’attesa, di conseguenza, molto lunghi.
In alternativa ci si può affidare a siti specifici e mercati online, eccone alcuni:

Cicalia
Primo vero supermarket online che garantisce spedizioni veloci su tutto il suolo italiano. Il catalogo è vasto ed è possibile esplorare virtualmente tutte le corsie come in un vero supermercato, dalle verdure fresche ai prodotti cura della casa.

Cortilia
Un mercato agricolo online che offre prodotti stagionali provenienti da produttori accuratamente selezionati. Inoltre c’è anche la possibilità di acquistare cassette pre-assemblate per sperimentare nuovi ingredienti.
Le spedizioni sono disponibili in tutto il Nord Italia.

Homeply Italia
Questa piattaforma offre i prodotti solitamente destinati ai ristoratori, direttamente a casa. In collaborazione con il Centro Agro Alimentare di Napoli, una struttura polifunzionale per il commercio all’ingrosso di materie prime per il settore Ho.Re.Ca, che oltre a puntare alla valorizzazione della produzione locale, garantisce la tutela e la qualità dei prodotti.

Amazon Pantry
Questa sezione dell’e-commerce Amazon è interamente dedicata all’acquisto di beni di prima necessità. Il servizio è riservato agli iscritti Prime. L’ampia selezione di prodotti e la possibilità di una consegna in giornata rappresentano una soluzione eccellente alle problematiche odierne.

 

Cocktail di pasqua: la primavera da bere

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La Pasqua è simbolo di rinascita, così come la primavera, la natura si risveglia e si celebra il ritorno della vita. Questa stagione è tutto un fiorire di nuove sensazioni, grazie all’infinità di primizie che la natura ci offre. Se avete già in mente cosa preparare per il pranzo di Pasqua, perché non sfruttare la stagione proponendo dei cocktail che si abbinano al meglio ai vostri pasti? Del resto per gli inglesi, proporli ed associarli al tema pasquale non è certo una novità.

Pensate a bevande fresche e colorate che ricordano il sorgere di quest’amata stagione e accompagnano con eleganza il menu pasquale tanto desiderato. Dai gusti più frizzanti a quelli più classici, le alternative per un brindisi di buon auspicio sono moltissime. Ecco i più gettonati con gli ingredienti più pertinenti:

 

Sangria al limoncello

sangria
© Pixabay

Ingredienti:

  • succo di arancia, pompelmo rosa e limone
  • vino (preferibilmente, un Sauvignon)
  • limoncello
  • prosecco

La tipica bevanda spagnola si fonde con l’eccellenza campana del limoncello. Prima di tutto unite i succhi con una dose di limoncello, dopodiché aggiungete le fette dei vari agrumi utilizzati. Infine, completate con il prosecco.

 

Sparkling cocktail alla ciliegia

cocktail ciliegia
© pixabay

Ingredienti:

  • estratto di succo di ciliegia
  • prosecco
  • lime
  • zucchero

Per iniziare bagnate il bordo del bicchiere che volete utilizzare con del lime e appoggiatelo sullo zucchero, così da avere il bordo zuccherato. Successivamente inserite all’interno della coppa del ghiaccio e versatevi l’estratto del succo di ciliegia ed il prosecco. Decorate con delle ciliegie fresche.

 

Cocktail mimosa clementine e rosmarino

Mimosa cocktail
© pixabay

Ingredienti:

  • succo di clementina
  • succo di lime
  • sciroppo di rosmarino
  • prosecco

Si tratta di una miscela di agrumi ed erbe ottima per accompagnare il nostro pasto. Per prima cosa mescolate il succo di lime, lo sciroppo di rosmarino e il succo delle clementine insieme. Versate poi il prosecco nel bicchiere e aggiungete la miscela fino a coprirlo. In ultimo, guarnite con un rametto di rosmarino ed una fettina di clementina.

 

Mimosa di pasqua con sorpresa

more cocktail
© pixabay

Ingredienti:

  • zucchero
  • acqua
  • more
  • spumante
  • ovetti confettati
  • fiori commestibili

Per concludere i nostri cocktail di Pasqua, la mimosa con sorpresa! Iniziate portando l’acqua ad ebollizione e versate lo zucchero, quando questo si sarà sciolto aggiungete le more e sformartele con l’aiuto di una forchetta per far rilasciare il loro colore. Lasciatele cuocere per un paio di minuti, poi togliete il pentolino dal fuoco. Infine lasciate raffreddare il tutto e attraverso un setaccio versate lo sciroppo in una brocca di vetro. Al momento della preparazione dei cocktail, posizionate le uova sul fondo dei bicchieri, aggiungete un po’ di sciroppo e versatevi dello champagne. Come guarnizione finale, potete aggiungere dei fiori di zucchero, facilmente reperibili sui vari e-commerce online, che oggi come oggi, sarebbe saggio sfruttare più che mai.

Cantine online: come raggiungere la propria clientela

Gli Errori che le cantine italiane fanno quando vendono il loro vino su Instagram.

Ho vissuto per molti anni in Russia, dove i servizi di consegna a domicilio funzionano perfettamente. A Mosca è possibile ordinare qualsiasi tipo di merce o servizio tramite Instagram e pagare con un semplice bonifico bancario o in contanti al corriere. Da quando è scoppiata l’epidemia, i prezzi dei vini delle enoteche della Costiera Amalfitana, dove attualmente vivo, si sono equiparati a quelli degli e-commerce. Senza nessun differenza in termini qualitativi del prodotto. Per questo motivo ho provato ad ordinare online da attività specializzate vicine ad Atrani.

Il mercato del vino italiano su Instagram

Mercato vino instagram adesso

Ho impiegato due giorni solo per riuscire a trovare un’enoteca organizzata anche con uno store online non troppo lontana dalla mia abitazione. Dopo aver raggiunto il mio obiettivo però sono stato letteralmente sommerso da una montagna di pubblicità indesiderata. Tra l’altro molti degli spazi pubblicitari delle aziende del settore, presenti sui social network, sono poco intuitivi e graficamente non ben strutturati.

Ecco alcune raccomandazioni per non perdere il vostro potenziale cliente e il denaro che avete investito in pubblicità.

La cura del profilo social per una cantina

  1. Metti in vetrina i tuoi prodotti forti. Scatta una buona foto con i vini e metti in evidenza il prezzo;
  2. Non inserire l’intera offerta in una foto. Ricorda che molte persone vedono questo annuncio dal proprio telefono. Metti evidenza la foto del tuo vino più popolare;
  3. Fai sapere ai clienti che puoi effettuare una consegna gratuita in Italia o in una regione specifica. Oppure segnala il prezzo minimo di un ordine per ricevere la consegna gratuita. Questa è un’ottima strategia per aumentare le vendite;
  4. Assicurati di compilare una breve descrizione del tuo negozio e di garantire la consegna anche durante questo periodo di emergenza;
  5. Compila il profilo del tuo account con molta attenzione. Inserisci la mappe con il luogo dove sei ubicato e il tuo numero di telefono. Crea un collegamento al sito, se hai un web-store. Oppure inserisci il link del profilo sociale in Pdf, scaricabile con un catalogo dei tuoi prodotti.

Reccomendation of making vitrina of wine

La vostra strategia di marketing

  1. Al momento dell’invio degli annunci, indica la geolocalizzazione precisa, secondo la consegna. Le frontiere sono chiuse, quindi, presta maggiore attenzione;
  2. Hai incassato i proventi delle vendite online. Non buttarli via in investimenti pubblicitari poco targettizzati, otterrai un sacco di visualizzazioni ma pchi cliente;
  3. Fai diversi annunci, rivolti a regioni diverse. In alcune regioni c’è un consumo maggiore di bianco, o anche di spumante;
  4. Utilizza diverse piattaforme.

Alcuni sconsigli

  1. Non fare uno screenshot della lista dei vini da inserire in un’unica immagine;
  2. Non mettere foto prese da internet, ma impegnati a farne di più belle.

Uova di Pasqua online: tra artigianalità e grande distribuzione

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Uova di Pasqua online e il problema di riuscire a conciliare tradizione ed innovazione al tempo del Covid-19. La settimana Santa è arrivata e con lei tutte le consuetudini, religiose e non, a cui il mondo occidentale è abituato da secoli. Tra queste le immancabili uova, un tempo di ben altra grandezza e consistenza.

La storia delle Uova di Pasqua

Le antiche ‘Uova di Pasqua‘ erano di gallina e decorate con disegni o dediche. Secondo la tradizione cristiana simboleggiavano la risurrezione di Gesù dal sepolcro. Ma in realtà già le antiche civiltà avevano connotato le uova di diversi significati. Per alcune rappresentavano l’unione di terra e cielo, mentre per gli antichi Egizi erano il fulcro dei quattro elementi (aria, acqua, terra e fuoco). Furono però i Persiani, i primi a regalarle in questo periodo dell’anno ma per simboleggiare l’arrivo della primavera e di una nuova vita. Tradizione ripresa anche dai Romani.

uova di Pasqua
© pixabay

Poco dopo subirono l’evoluzione che, attraverso il cristianesimo e le Nuove Scritture, le confermarono simbolo di una nuova esistenza ma attraverso la Resurrezione di Cristo.

Nel Medioevo erano regalate alla servitù e probabilmente in Germania si diffuse la tradizione di donarle in occasione delle festività pasquali. Prima bollite e poi avvolte con foglie o fiori, assumevano una colorazione dorata. Mentre tra i nobili c’era la pratica di realizzarne, con ricche decorazioni, in argento, oro o platino. Usanza che ebbe il suo massimo splendore nella Russia zarista del XIX secolo.

Dalla metà dell’800, a Torino forse dal Settecento, si diffuse la moda dell’uovo pasquale di cioccolato, arricchito al suo interno con un piccolo dono. Inizialmente era un prodotto unicamente artigianale ma con l’avvento della grande distribuzione organizzata ha fatto la sua comparsa sugli scaffali dei supermercati anche una variante più economica e concepita principalmente per i bambini.

Uova di Pasqua 2020: dove acquistarle

Non ci sarebbe nessun problema nel riuscire ad acquistare le uova di Pasqua 2020 se non fosse che quest’anno siamo tutti isolati nelle nostre case e costretti ad uscire solo per esigenze primarie. A causa di una pandemia che ha lentamente interessato tutto il pianeta. Costringendo i governi ad adottare misure di contenimento, basate anche sul distanziamento sociale. Tutto per evitare un’ulteriore diffusione del contagio.

Sebbene sia possible uscire di casa per acquistare, mentre si fa laspesa, anche le uova pasquali di cioccolato, presso un qualsiasi supermercato dove gli scaffali erano pieni da diverso tempo, ci sono delle alternative. In primis riceverle attraverso i servizi di consegna a domicilio proprio dei principali marchi della gdo o sfruttando lo shopper di Supermercato24. In alternativa è possibile dare un’occhiata ad alcuni dei principali siti di e-commerce. Tra questi Amazon, Privalia o Dolcipensierigift. Senza dimenticare quelli che trattano unicamente prodotti alimentari, come Shop Eataly. Qui è possibile trovare delle interessanti offerte proprio per le uova di Pasqua.

uova di Pasqua artigianali
© pixabay

Se invece non volete rinunciare ad un prodotto artigianale di alta qualità, anche qui ci sono delle soluzioni alle limitazioni degli spostamenti ed alle saracinesche abbassate. Infatti, in base al Dpcm del 22 marzo scorso, le pasticcerie artigianali di prossimità devono rimanere chiuse alla vendita diretta al pubblico.

Le uova di Pasqua artigianali tra vendite online e delivery

Per far fronte a questa situazione, molti nomi altisonanti dell’alta pasticceria artigianale italiana, con i magazzini già pieni di uova di Pasqua artigianali preconfezionate, hanno deciso di affidarsi alla vendita online e al servizio di consegna a domicilio. In alcuni casi riuscendo anche a raccogliere fondi per gli ospedali impegnati nella lotta contro il Coronavirus.

È il caso dell’uovo artistico del cioccolatiere Guido Gobino (consegne a domicilio su Milano e provincia) o del pastry chef Ernst Knam. In quest’ultimo caso, proprio per la Pasqua 2020, ha realizzato un innovativo uovo a forma di Pinocchio, disponibile al cioccolato fondente o al latte. Per maggiori informazioni sul servizio di delivery o spedizione si può scrivere all’email aziendale.

Invece se amate i prodotti del Torronificio Davide Barbero, è possibile ordinare le uova con le pregiate nocciole del Piemonte Igp direttamente sull’e-shop dell’azienda. Stesso discorso per la pasticceria artigianale romana Grezzo Raw Chocolate. Si è affidata al servizio di delivery Casaporto la Pasticceria Bompiani, mentre spedisce in tutta Italia la Peck. Sulla stessa linea “Le Decorate” e “Le Tartufate” de La Perla di Torino e l’Uovo Toscano Red di Amedei. Scendendo a Sud, imperdibili il trapuntato di cioccolato di Modica dell’Antica dolceria Bonajuto e le uova dell’azienda Maglio di Maglie, in provincia di Lecce.

Il caso delle pasticcerie campane

Discorso a parte per le uova di Pasqua artigianali delle pasticcerie campane che non svolgono un’attività industriale per la realizzazione di dolci, finalizzata alla distribuzione, confezionati ed etichettati. Infatti, in base anche a quanto confermato con i chiarimenti giunti dalla Regione Campania nei giorni scorsi, per i primi la sospensione, disposta con l’ordinanza regionale n.25 del 28 marzo scorso, sarebbe riferita anche all’attività dei laboratori ed alle vendite online.

La Gay Odin, tra le migliori in Campania, ha sospeso le prenotazioni dal proprio e-shop sabato scorso. Mentre Sal De Riso, con un post sul social network Facebook, ha sottolineato che, a suo parere, la sua azienda, rientrando tra quelle attività essenziali (Ateco 10 – Industria alimentare), «è pienamente autorizzata alla vendita» in base al Dpcm del 22 marzo. Sulla medesima posizione molte altre aziende dolciarie regionali.

Insomma per le uova di Pasqua online c’è solo l’imbarazzo della scelta ma leggete gli altri articoli del blog per trovare tante altre utili informazioni.

 

L’olivo, l’albero simbolo della Pasqua

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Non è Domenica delle Palme senza un ramoscello d’olivo, eppure, quest’anno, l’emergenza Coronavirus ci ha costretto a cambiare tutte le nostre abitudini. Regalare un ramoscello d’olivo è da sempre considerato un gesto di pace. Dono degli Dei, l’olivo era già simbolo di pace nell’antichità e nella mitologia greca (Atena donò agli uomini il primo albero d’olivo). Impariamo a conoscere e apprezzare questa pianta e il succo che ne deriva: l’olio.

L’olio: lo conosci davvero?

Un prodotto immancabilmente presente nella vita di tutti noi, a partire dalla fase dello svezzamento, alimento-simbolo della triade mediterranea (cerali, olio e vino), eppure ancora molto poco conosciuto. L’olio extra vergine d’oliva non è altro che un succo di frutta, in quanto è il risultato della spremitura delle olive eseguita nei cosidetti frantoi. Quello che ne esce dalla frangitura è un mix di polpa, noccioli, parte grassa (ovvero l’olio) e acqua di vegetazione. Subito dopo segue la fase di estrazione finalizzata alla separazione del grasso dalla parte acquosa e dai residui (da cui si ricava l’olio di sansa, il meno pregiato presente in commercio).

La ricetta è semplicissima: materia prima perfetta, frantoio pulito e buone pratiche di conservazione sono gli ingredienti fondamentali per ottenere un buon olio. I migliori oli extravergine devono essere conservati correttamente. Per mantenere inalterata la loro qualità bisogna tenerli al riparo dalla luce e da temperature costanti comprese tra i 12 e i 16 gradi. Tali condizioni, in una realtà produttiva media, sono quasi sconosciute.

La classificazione merceologica dell’olio

Tutti gli oli che escono dal frangitore sono “vergini”, ovvero trattati solo meccanicamente (e non chimicamente). Per classificare un olio occorrono due tipi di analisi: quella chimica e quella sensoriale. Pur essendo diverse, l’attendibilità di un’analisi sensoriale, fatta da un Panel di assaggiatori esperti, è uguale a quella di un’analisi chimica fatta in laboratorio.

Secondo la normativa europea, sono classificati vergini tutti gli oli che presentano un’acidità compresa tra lo 0,8 e il 2%. Se il livello di acidità è inferiore allo 0,8 l’olio è extravergine. Questo significa che non avrà difetti all’assaggio e per questo si conferma il più pregiato. Quando il livello di acidità supera il 2% l’olio viene classificato come “lampante”. All’assaggio questo olio presenta una serie di difetti e non è considerato commestibile. Tuttavia, l’olio d’oliva che viene comunemente venduto nei supermercati, non è altro che olio lampante trattato nelle raffinerie, dove viene sottoposto a procedure chimiche per abbassare il livello di acidità, talvolta deodorato e miscelato con una quantità minima di olio d’oliva vergine.

L’olio direttamente a casa tua

Bene, ora che ne sappiamo di più, non resta che comprare un buon olio extra vergine d’oliva. La spesa online può essere molto utile in questa situazione di emergenza. Coldiretti, l’associazione degli imprenditori agricoli italiani, ha attivato il servizio di consegna a domicilio di prodotti freschi e di qualità delle aziende agricole di “Campagna Amica“. L’ elenco completo e aggiornato degli agricoltori che hanno aderito all’iniziativa è visibile sul sito www.campagnamica.it.