La Masseria Frattasi da Steven Raichlen per unire il grande vino al grande BBQ

0
1394
masseria frattasi
masseria frattasi

La Masseria Frattasi è un luogo mistico, che si perde nel tempo: nei registri dell’Avalos, Principi di Montesarchio e Pescara e Marchesi del Vasto, conservati nel palazzo d’Avalos in via dei Mille a Napoli, è attestato che la famiglia Cecere coltivava a vigneto e produceva vino nei casali di Montesarchio già nel 1576 mentre l’edificio è datato 1779, un orgoglio italiano più antico dell’Italia stessa.

L’azienda guidata dalla famiglia Clemente è un punto fermo del Made in Italy oltreoceano tant’è che il numero uno della Masseria Frattasi, Pasquale Clemente, afferma con orgoglio che “Noi siamo gli Stati Uniti. Abbiamo cominciato a vendere prima in America e poi in Italia, tant’è che Michael Bloomberg, ex sindaco di New York e 14° uomo più ricco al mondo, se non trova il Kapnios non beve a tavola”.

Il Kapnios è una delle eccellenze dell’azienda, un aglianico essiccato all’aperto che verrà degustato insieme ad un’altra icona americana come Steven Raichlen che sulla terrazza della Giappo Academy presenterà il suo ultimo libro, Grills Italy, e poi delizierà i presenti con la sua tecnica di griglia. Non solo il Kapnios, ma anche uno chardonnay coltivato ad 800m sul livello del mare ed un aglianico declinato come spumante rosa, ben 4 declinazioni dell’aglianico.

Il rapporto tra l’altitudine e la Masseria Frattasi è fondamentale perché “Abbiamo le vigne più alte dell’Appennino e tra le più alte d’Italia con i nostri oltre 900m sul livello del mare. Da noi c’è il più grande centro di produzione della falanghina, dov’è nata, perché il beneventano è la capitale della falanghina, a Bonea, dove questo vino è nato. Ci sono  vigneti secolari che altrove non esistono: la fillossera non attecchì  perché qui l’unica zona del Sannio con stratificazioni di polvere vulcanica alte anche venti metri”. La fillossera è un insetto che provoca in breve tempo gravi danni alle radici e la conseguente morte della pianta attaccata ed ha provocato ingenti danni ai vigneti europei nella seconda metà del 1800, salvo rari casi come appunto questo di Bonea.

La forza dell’azienda è quest’unione tra storia e territorio, perché Masseria Frattasi ha alcune delle vigne più antiche d’Europa, certificate da centri di ricerca ed università, come ci dice Pasquale Clemente: “Abbiamo vigne con piante di due secoli e di vari tipi di vini: l’aglianico secolare, la coda di volpe secolare, la falanghina”, una risorsa in più per tutti gli appassionati ed una chicca, che esula l’entroterra campano e si proietta sul mare, con le vigne sull’isola di Capri: “Siamo l’unica azienda a fare il Capri Rosso DOP. Abbiamo fatto questa scelta perché l’Isola è stata per anni famosa per il vino ma all’improvviso l’urbanizzazione ha distrutto tutto. Abbiamo trovato una vigna secolare e abbiamo cominciato a produrre qui per restituire la vocazione vitivinicola ad una perla del Mediterraneo”.