Italia, cibo e… Donna Sophia

0
2970
Sophia Loren
Sophia Loren

” Tutto quello che vedete lo devo agli spaghetti “.
Ha rappresentato la donna di casa e la diva, la musa e la madre, l’umile e la regina del grande schermo. Probabilmente è stata la capostipite delle attrici con la passione per la cucina o perlomeno quella che ha pubblicato un libro di ricette all’apice del successo.

Era il lontano 1971 quando Sophia Loren usciva in una veste inedita, con il libro “In cucina con amore”. Il libro racchiude una selezione di ricette di primi piatti tradizionali e creativi che esprimono la sua essenza, la sua semplicità, le sue origini, i punti fermi della sua vita. Tutte ricette vecchio stampo ma sempre attuali.

Il libro anticipava il trend delle star e starlette di Hollywood interessate all’arte dei fornelli. Attraverso di lei l’Italia ha avuto un volto, un corpo, una personalità emozionante con cui incantare il mondo.
Roberto Benigni ha detto di lei: ” E’ molto bella, molto italiana. Quando si muove, quando cammina è l’Italia che si sposta. Vedete muoversi la Sicilia, la Toscana, la Lombardia e poi Milano, Firenze e Napoli, ma anche il Colosseo, la pizza, la pasta, gli spaghetti, Totò, De Sica, Mastroianni”.

Vive tutto in lei, anche se la sua terra è soprattutto Napoli. Tutto in lei parla della città partenopea: i gesti, la voce, il dialetto, l’ironia, la fierezza.
Per quel che è stato e per quel che sarà, dunque grazie Donna Sophia.

Laureata in Scienze e Tecnologie Alimentati spinta dalla passione e dalla voglia di rivalsa del mondo scientifico, anni fa mi sono accostata alla chimica degli alimenti. Amante dell'enogastronomia, appassionata di cucina, da sempre ho amato il cibo, la cucina e le tradizioni enogastronomiche del nostro Paese ma, con una certa riverenza ed un pizzico di soggezione, sono stata in disparte per molto tempo.Facevo da spettatrice silenziosa alla bellezza dello spettacolo del cibo che, nelle più svariate forme, prendeva vita sotto i miei occhi. Mi sono spesso sentita rivolgere questa domanda :" Come mai questo percorso culturale? Per puro amore. Cucina non è mangiare. E’ molto molto di più. Cucina è poesia".