La ragazza nel bosco, Antonia Klugmann

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Antonia Klugmann
Antonia Klugmann

Chiudete un attimo gli occhi. Provate a immaginare una ragazza di venticinque anni che lascia l’università per fare tutt’altro, per inseguire il suo sogno. Poi il vuoto. Il silenzio di un incidente in auto che la imprigiona in un letto: mancava tanto così, rifacciamo tutto da capo.

Cominciano le passeggiate nei prati, nei boschi, lungo i fiumi. La convalescenza prosegue bene, ma non è questo il punto: il punto è che quei momenti fatti di odori, di sapori, di conoscenza della materia prima selvatica, ci ricordano ancora una volta la forza della donna, la forza di Antonia Klugmann.

Dopo una gavetta fatta tra ristoranti rinomati ed il suo Antico Foledor Conte Lovaria a Pavia di Udine, apre nel 2014 il suo gioiello nel bosco, l’Argine a Vencò.

Porta la botanica a tavola ingentilendola sugli “spatzle” (gnocchetti di farina di grano tenero) al tarassaco, gioca con la rapa su più livelli di importanza, dai ravioli ripieni di patè di fegato, passando al cervo accompagnato dalla brovada (tipico piatto friulano costituito da rape macerate nelle vinacce), senza dimenticare il creme caramel di topinambur.

La ritroveremo a inizio marzo a Milano a Identità Golose, uno degli eventi culinari di maggior prestigio a livello nazionale, pronta a raccontarci cosa significa per lei il fattore umano, tema della manifestazione.

Proprio lei, la ragazza che ci ha sempre creduto e che ora è diventata simbolo di rivolta gastronomica del mondo femminile, un mondo da cui tutti noi possiamo solo imparare.

Renato Miraglia