Marino Niola: “Più che sulla bilancia il cibo pesa sulla coscienza”

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©canva

Vegetariani, vegani, crudisti, sushisti, nogluten, carnivori, tutto fuorché onnivori. Sono solo alcune delle varie “diete” che escludono uno o più categorie di alimenti, ormai la vita delle persone la si può classificare in tribù alimentari. Lo dimostrano le costanti privazioni a cui si sottopongono i cittadini globali da millenni.

 

L’antropologo Marino Niola spiega nel suo libro “Homo Dieteticus” di come la nostra sia diventata un’ alimentazione in levare: senza uova, senza sale, senza zucchero, senza latte diventata ormai  piena di divieti,una sorta di esorcismo dietetico che espelle dalla tabella alimentare i cibi, proprio come se fossero il diavolo, l’opposta di quella dei nostri genitori, una nutrizione basata sull’addizione.

La maggior parte di noi,oggi giorno, è alla costante ricerca dell’alimento ideale, capace di metterci in pace con noi stessi, finendo consapevolmente di eliminare tutti gli elementi, individuati come pericolosi, riducendo la dieta a pochissimi nutrienti ritenuti, spesso con grave danno per la salute .Testimonial anche le icone dello star system, che conducono così i cittadini a pensare che in una società come la nostra il nemico non è più la fame, ma l’abbondanza.

 

Una tra le tante ossessioni alimentari è l’ortoressia caratterizzata dalla  fobia di cibi che riteniamo non sani o contaminati, e che può causare squilibri nutrizionali e conseguenze nella socialità, nonché nella sfera privata e sessuale di chi ne soffre. Gli ortoressi, fanatici dell’appetito corretto, sono ossessionati dalla nocività di ciò che mangiano, temono che il cibo nasconde pericoli mortali , si isolano al momento del pasto, rifiutano ogni invito a pranzo per paura di dover ingerire cibi pericolosi, ma soprattutto la loro autostima cresce se resistono alle tentazioni gastronomiche. Questi sono i principali sintomi della patologia che ormai ha una diffusione epidemica, secondo la stima dal ministro della salute su 3 milioni, il 15% soffre di questo disturbo alimentare.

 

L’anoressia è parente stretto dell’ortoressia, la fissazione del mangiare sano che a furia di eliminare alimenti, riduce la dieta a pochissimi nutrienti con grave danno per la salute, a punto tale da trasformare la tavola nel teatro di una battaglia tra il bene e il male, mascherati da salute e malattia , poiché controllando ciò che si mettono in corpo hanno insieme l’illusione di controllare anche il resto.

È quel che facciamo nel nostro piccolo un po’ tutti. Mettendoci in pace con la bilancia automaticamente crediamo di metterci in pace con la nostra coscienza, così per aver un corpo perfettamente sano finiamo per far ammalare la vita. Ma fino a che punto varrà la pena spingersi alle rinunce?Quando una giusta intenzione si trasforma in un’ossessione che finirà per ammalarci ?