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Nero (ma non di rabbia)

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UNA VOLTA PROVATO IL MAIALE NERO
CASERTANO, E’ DAVVERO DIFFICILE TORNARE INDIETRO…

Baciata dal verde delle alture del matese, Faicchio sorge alle pendici dell’appennino sannita, in provincia di Benevento.
Proprio quella “Campania felix” che ha dato, forse, i natali, sicuramente il nome, ad una razza autoctona suina: il nero casertano, la cui pregiata carne è ormai nota ai palati di tutta la penisola per via delle sue qualità nutrizionali uniche quali la minor presenza di grassi e l’abbondanza di omega 3.
Non tutti però sanno che uno dei principali allevamenti di questo suino nero si trova proprio a Faicchio.
Le estese aree verdi che circondano questo suggestivo angolo di appennino campano fanno da cornice all’intraprendenza imprenditoriale dei coniugi Eugenio e Annamaria Tomaso, che negli ultimi anni hanno puntato molto sull’allevamento del nero casertano, ottenendo eccellenti risultati.
Nella loro tenuta I maiali godono di ampi spazi e di un sano ed equilibrato regime alimentare. Questi fattori, uniti alla passione che dal 1962 guida l’azienda nella produzione di salumi, rendono I “neri del Duca”(così si chiama la linea di carni fatte con suino di razza casertana) dei prodotti di altissima qualità caratterizzati da un sapore inconfondibile.

Dal prosciutto al guanciale, passando per il capicollo e il lonzardo, c’è davvero un nero del duca per ogni occasione.
Dunque, non avete più scuse! I neri del duca sono nelle migliori gastronomie campane e una volta provati, non tornerete più indietro. Perchè il nero casertano non è solo un ottimo maiale ma il simbolo di un’alimentazione equilibrata, degno portabandiera di quella dieta mediterranea patrimonio dell’unesco e riconosciuta in ogni angolo del globo come uno dei migliori modelli nutrizionali in assoluto.

Berebene 2020, Città del gusto Napoli premia i migliori vini qualità-prezzo tra le opere del MANN

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I migliori vini premiati dal Gambero Rosso per il rapporto qualità-prezzo degustati sotto gli occhi vigili delle opere di Canova e Vasari. Un viaggio che unisce le grandi intuizioni dell’arte vinicola con alcuni degli artisti più illuminati passati nella città di Napoli: questo è Berebene 2020 organizzato da Città del gusto Napoli al Museo Archeologico di Napoli.

berebene 2020
Tante le cantine provenienti da tutto lo Stivale per la serata partenopea, che hanno ritirato i premi sulla grande scala in marmo che porta alla Sala della Meridiana: i Premi Regionali a Le Pianore dalla Toscana, a Olivella dalla Campania, a Barone Macrì dalla Calabria, a Battifarano dalla Basilicata ed a Palamà dalla Puglia, oltre al Premio Nazionale Vini Bianchi per il Katà Catalanesca 18 di Tenuta Scuotto.

berebene 2020 mann
Come ogni evento Città del gusto e Gambero Rosso che si rispetti, grande spazio anche alla gastronomia per la degustazione in abbinamento ai grandi vini, e alle eccellenze del territorio come la presenza di Chashitusu, La stanza del Thé con Fara Petrarca: “Il thé può essere usato a fine pasto. Il thé non esclude il vino, né il caffè. La cultivar fa la differenza e questo rende il vino ed il thé dei prodotti associabili”.
All’ingresso le prelibatezze della cucina partenopea di Sartù e i salumi di Nero di Baselice di Castrese Galluccio, che ha coinvolto tutto il pubblico accorso numeroso al Museo, nella degustazione di capocollo, pancetta, culatello e tante altre squisitezze provenienti dalla sua azienda, che in soli 12 anni ha conquistato gli onori della cronaca per la qualità dei prodotti e per l’opera sociale che porta avanti. In fattoria, con le scuole ed i bambini che si sporcano per tornare alla terra, ai principi sani di convivenza tra l’uomo e l’ambiente, perché “L’ambiente ti offre tutto ciò di cui hai bisogno, se sai aspettare” chiosa l’agricoltore giuglianese.
Abbiamo ritrovato anche amici che ci hanno accompagnato durante tutta la stagione degli eventi Cdg come i meravigliosi tarallini pugliesi di Oltre Ogni Territorio oppure il pane dell’Antica Forneria Molettieri, che con Marcello ci ha catapultato nel mondo dell’Arte Bianca: “Un altro grano interessante provato è l’Autonomia, un grano antico campano del beneventano, selezionato sotto il fascismo negli anni ‘30 quando si cercava di essere autonomi. La spiga non è stata più toccata, anzi è stata messa da parte per via del boom economico del dopoguerra e la mania del consumismo ma negli ultimi tempi la stiamo riscoprendo ed abbiamo rilevato tantissime sostanze favorevoli all’organismo umano. Infine due pani molto particolari di cui siamo particolarmente orgogliosi: un pane al farro costituito da 3 categorie di farro antico che non ha maglia glutinica e viene lavorato in cassetta”.

Il pane non è stato abbinato solo ai salumi di Galluccio ma anche al prosciutto pluripremiato di Sabatino Cillo, uno dei più grandi grill master italiani. Meravigliosa la sua salsiccia alla cannella, che ha conquistato il pubblico.
Il mondo della panificazione abbracciato anche da Sciuè, la pizzeria della famiglia De Luca che ha presentato in degustazione i piatti tipici del natale napoletano, su pizza: l’insalata russa e la scarola con noci su un impasto lievitato 48h all’80% di idratazione hanno portato la giusta dose di innovazione nei piatti della tradizione
La serata è stata poi chiusa dalle note dolci, con le golosità della Pasticceria Mennella ed il cacao “a sud dell’Equatore” presentato da Veronica Fedele e Dario Rossi, due maestri gelatieri, entrambi 3 Coni Gambero Rosso, che hanno giocato col cioccolato: la Fedele con un cacao del Madagascar, molto leggero con la nota croccante della fava sbriciolata, mentre Rossi con un gusto più deciso ma vellutato del cacao del Perù.

Malafronte: “Domani il Tre Bicchieri con Città del gusto. Pane e vino bellissimo connubio”

Un premio Tre Pani per il panificio di Gragnano, una soddisfazione per la famiglia Malafronte che da oltre 100 anni porta la sua eccellenza in giro per la Campania e non solo.

Abbiamo parlato con Daniele Malafronte dell’evento Tre Bicchieri 2020 al MANN che Città del gusto Napoli terrà domani a partire dalle 18 in cui gli artigiani gragnanesi sono protagonisti.

Roberto Cupo a Città del gusto Napoli: “Formazione fondamentale in pizzeria”

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La Gambero Rosso Academy Napoli ha chiesto a Roberto Cupo, 28 anni, giovanissimo esperto di impasti e farine, attualmente impegnato come tecnico consulente del Mulino Grassi di Parma, quanto conta la formazione per chi voglia diventare pizzaiolo

“A mio parere la formazione è fondamentale, perché ti permette di capire la scienza e la tecnica alla base degli impasti e ti rende libero! Il mio amore per la pizza inizia a 14anni, quando iniziai a lavora e in pizzeria, più per la voglia di guadagnare che per imparare un mestiere. Presto però mi sono innamorato del lavoro e ho capito che dovevo formarmi se volevo diventare qualcuno! Ho investito tutti i miei risparmi nella formazione, scegliendo dei maestri esperti, che per  erano dei punti di riferimento come Cristian Zaghini e Carlo di Cristo. Tuttora non smetto di studiare!  La formazione è importantissima! Da uno a dieci ? Undici! La figura del pizzaiolo gode ormai di una grande attenzione e può raggiungere in breve tempo un grande successo che però a mio parere sarà duraturo solo se oltre a saper fare la pizza, si è preparati e non si smette mai di formarsi e stare al passo con i tempi.”

Prosegue poi dicendo che “L’amore per la pizza e per gli impasti hanno bisogno di studio soprattutto e poi di pratica. La pratica è qualcosa che si può acquisire anche con il tempo, ma se non si studia la chimica e le tecniche alla base degli impasti, non si imparerà mai a fare un ottimo impasto e oggigiorno – a mio parere- non ci si può più improvvisare pizzaioli, nemmeno all’estero!”.

Torniamo però sull’istruzione che serve per intraprendere questo percorso: “La formazione come un elemento di trasmissione e condivisione: chi ti forma ti passa la sua identità, la sua passione e la sua voglia di lavorare, per questo è importante affidarsi ad una buona scuola che sappia selezionare docenti sempre più validi per fornire la migliore formazione a chi vuole fare di una passione un vero e proprio mestiere”.

Cosa deve insegnare un buon corso di pizzaiolo? “Credo che un buon corso di pizzaiolo debba insegnare e realizzare tutti i tipi di impasto, da quello senza glutine e quello ad alta idratazione e non solo quello tradizionale,come fate qui alla Gambero Rosso Academy”.

Roberto Cupo è docente del corso Professione Pizzaiolo alla Gambero Rosso Academy Napoli in partenza a gennaio 2010. Il corso, appositamente studiato per formare i pizzaioli del futuro, attraverso un percorso altamente pratico e finalizzato al rapido inserimento nel mondo del lavoro, conferma l’edizione 2019 con successo anche grazie all’apporto di docenti appositamente selezionati dal Gambero Rosso tra i migliori maestri pizzaioli d’Italia, e premiati nella Guida Pizzerie d’Italia.

 

Abbinamento vino-piatto, cominciano gli incontri a Città del gusto Napoli con la Tenuta Scuotto

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Gambero Rosso Academy Napoli ha creato un ciclo di appuntamenti dedicato all’Abbinamento Perfetto, pensando agli appassionati di cucina e di vino, che non si accontentano di imparare a cucinare e a cucinare piatti da chef, ma vogliono imparare anche a fare un abbinamento perfetto tra il piatto preparato e il vino da servire.

Durante questi incontri si alza l’asticella dell’esperienza gastronomica per soddisfare tutti i sensi e coinvolgerli in un gioco serissimo di abbinamento cibo vino. Saper abbinare un vino ad un piatto non è una cosa così immediata e solo la prova pratica al palato ci può dare la conferma che l’abbinamento sia riuscito. Il mondo dell’enogastronomia è un universo che coinvolge tutti sensi e per questo un corso di cucina non può escludere il giusto abbinamento con il vino.

Il primo appuntamento del ciclo ha visto l’incontro tra i piatti simbolo di Gualtiero Marchesi, uno chef che ha segnato la storia della cucina italiana e i vini di Tenuta Scuotto: un incontro inaspettato ma a dir poco perfetto! 14 appassionati di cucina, nelle aule professionali della Academy, hanno trascorso una serata all’insegna della convivialità e del divertimento, imparando a cucinare ricette d’autore, insieme ai principi dell’abbinamento cibo vino.

Lo chef Gualtiero Marchesi ha fatto la storia della cucina italiana e la sua lezione è stata raccolta ed interpretata dallo Chef Fabio Caiazzo, attuale chef del Gran Hotel Santa Lucia di Napoli, che ha avuto il privilegio di lavorare fianco a fianco con il maestro e durante questa serata ha condiviso la sua esperienza con i partecipanti, insegando loro a realizzare tre piatti che tutt’oggi portano la sua firma in tutto il mondo della gastronomia: l’insalata fredda di spaghetti al caviale, il risotto zafferano e foglia d’oro e il filetto di maialino su purea di mela annurca confit al timo limonato ed agrumi. In abbinamento sono stati proposti i vini di Tenuta Scuotto, che ha scelto di proporre un abbinamento azzardato quanto riuscito fatto esclusivamente di vini bianchi e in particolare: il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo (premiati con due bicchieri nella guida vini Gambero Rosso) e il gioiello di famiglia, ovvero Oi Nì. Manifestazione liquida di un sogno enoico, un fiano dalle caratteristiche uniche. Fin dalla prima ricetta, l’abbinamento si è rivelato subito molto apprezzato. Il risotto zafferano e foglia d’oro ha sposato perfettamente la mineralità e i profumi del greco di Tufo. Tuttavia la sorpresa massima e il conseguente massimo apprezzamento si sono manifestati nei partecipanti quando hanno constatato “il sodalizio papillare” riuscitissimo fra il filetto e Oi Nì: un vino bianco! “Un vino complesso, ma pur sempre un bianco”…si mormorava! Da qui è nata la curiosità di sapere qualcosa in più sull’azienda protagonista di questa serata: Tenuta Scoutto e il suo rappresentante che si è simpaticamente e attivamente concentrato insieme a tutti i partecipanti alla preparazione dei piatti.

città del gusto abbinamento vini tenuta scuotto
città del gusto abbinamento vini tenuta scuotto

Tenuta Scuotto nasce dalla volontà di realizzare un sogno di famiglia: quello di creare un’attività imprenditoriale e diventare azienda vitivinicola. L’azienda nasce nel 2008 come azienda di trasformazione e persegue da subito un cammino di unicità, partendo dalla profonda vocazione dei suoi terreni situati a Lapio, terra di elezione per la produzione del Fiano. Adolfo Scuotto e suo padre, non si accontentano di fare un buon vino, vogliono farlo ad alti livelli! Il loro obbiettivo? Realizzare un fiano che sia unico per caratteristiche intrinseche del prodotto. Per questo parlare dell’azienda significa parlare in primis di uno dei sui vini rappresentativi: Oi Nì. Manifestazione liquida di un sogno enoico.
Questo vino rappresenta infatti meglio la realizzazione del sogno di famiglia: fare un produrre un grande vino bianco, un vino bianco che per caratteristiche, complessità e qualità potesse competere con il vino rappresentativo della Campania in Italia e nel mondo, il taurasi. Il Fiano infatti fra i vitigni a bacca bianca è quello più ricco di terpeni e per questo il più vocato all’invecchiamento.
Fermentazione in botti alsaziani per ameno 12 mesi, assenza di filtrazioni, due mesi in acciaio e almeno un anno in bottiglia: nasce così Oi nì. Manifestazione liquida di un sogno enoico. Un vino elegante, che si distingue subito per la pienezza e profondità. Un vino che unendo natura e tecnologia, d.n.a. e capacità umana ha la presunzione di voler raggiungere l’immortalità. Un vino che rappresenta anche al meglio la filosofia aziendale: pensare di qualità per produrre di qualità. Un vino che sin dalla sua nascita è stato subito notato dal mercato nazionale ed internazionale e che è stato pluripremiato.

Un vino che grazie alle sue caratteristiche si è prestato ad un ottimo abbinamento ad un piatto strutturato e complesso come il filetto di maialino su purea di mela annurca confit al timo limonato ed agrumi.

Le eccellenze mondiali della viticoltura eroica sbarcano in Campania

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Grande attesa nel mondo del Wine&Food per la II edizione di “NO LIMITS WINE – DIVING”, organizzata nell’ambito della quinta rassegna di “Villaggio Letterario” in ricordo di Raimondo Bucher scopritore del parco archeologico sommerso di Baia. “NO LIMITS WINE – DIVING” è un progetto pluridisciplinare di cultura della terra e del mare ideato e progettato da Anna Russolillo, Francesco Puntorieri, Roberto Fedele, Gianni Giardina che lo hanno anche coordinato insieme ad Andrea Briano ed Enzo Maione. L’obiettivo è la scoperta e la valorizzazione dei vini “eroici” del mondo, in particolare quelli di cui è ricca e plurimedagliata la Campania, insieme alle riserve marine, ai Campi Flegrei il parco archeologico sommerso di Baia è eccellenza mondiale.

 

I vini eroici vincitori del XXVII concorso Mondial Vins Extremes 2019 approderanno dal 25 al 27 ottobre nella terra del mito i Campi Flegrei nel suggestivo Castello di Arco Felice che si trasformerà per l’occasione in tempio del vino ospitando seminari, convegni, tavole rotonde e degustazioni.

Si parte venerdì 25 alle 16.00 con i saluti istituzionali del Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia e dell’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Pozzuoli Maria Teresa Moccia di Fraia. A seguire il seminario “Viticoltura eroica” con la presentazione del C.E.R.VI.M (Centro Ricerche Viticole Montane) e della viticoltura eroica internazionale. Previsti gli interventi del vicepresidente del Centro Ricerche Viticole Montane Manuel Capote, dei componenti del comitato tecnico scientifico Gianni Giardina e Andrea Briano, di Federica Gatto della Associazione Donne del Vino della delegazione della Campania, di Tommaso Luongo delegato AIS Napoli, della enologa Graziana Grassini. Moderatore il giornalista, wine e food blogger Luciano Pignataro.

 

Il via alle degustazioni di vini estremi del mondo sarà a partire dalle 18.30 con l’ABC e la degustazione guidata a cura di Gianni Giardina, con Francesco Puntorieri e Emilio Scotto di Tella. La giornata si concluderà con la cena classica napoletana a Villa Elvira Tenuta San Vito con un particolare abbinamento cibo vino ed il tour agli scavi archeologici nell’ipogeo della villa, uno splendido mausoleo paleocristiano del IV secolo.

 

Si riparte il mattino del 26 tra escursioni, snorkeling e diving grazie alle guide del Centro Sub Campi Flegrei di Enzo Maione autorizzate ad entrare nel parco archeologico marino. Nel pomeriggio dalle 16 si torna protagonista il vino con la tavola rotonda “Prospettive future della viticultura estrema” moderata da Adele Elisabetta Granieri, responsabile Slow Wine Campania e Basilicata. Alle 17.30 in programma il convegno “Il punto di vista sulla viticoltura in Campania ed in Sicilia” a cura di Graziana Grassini enologa e consulente di spicco di importanti aziende vinicole con Andrea Briano curatore nazionale della guida ONAV prosit. A moderare il convegno la giornalista de “Il Mattino” Santa Di Salvo. Le degustazioni ritorneranno protagoniste dalle 18.30, eccezionalmente con i dieci vini vincitori del concorso “Mondial Vin Extremes” a cura di Gianni Giardina.  Occhi puntati sul gran galà “Cucina Mediterranea antica e moderna” di scena al Ristorante il Capitano 1980 sul Porto di Pozzuoli.

 

Giornata conclusiva di “NO LIMITS WINE-DIVING” domenica 27 ottobre. Al Castello di Arco Felice alle ore 10.00 di scena il convegno “I vini eroici in Campania e in Sicilia” con gli interventi di Pasquale Carlo responsabile Campania Guida Vini Buoni d’Italia del Touring Club, di Rosario Mattera di Malazè, di Tommaso Luongo delegato AIS Napoli, di Fosca Tortorelli delle Donne del Vino, di Anna Russolillo presidente del Villaggio Letterario. Moderatore Gianni Ambrosino, direttore editoriale del VG21. Segue la particolare degustazione dei Vini eroici della Sicilia e della Campania insieme ai titolari delle aziende che hanno caratteristiche di viticoltura eroica a cura di Andrea Briano in collaborazione con Francesco Puntorieri. L’evento si concluderà con una speciale degustazione enogastronomica con un mix studiato di “Cibo da strada e non” tutto napoletano con abbinamento dei vini eroici della nostra regione.

 

L’evento “NO LIMITS WINE – DIVING” II ed. della Kermesse Villaggio Letterario a cura delle Associazioni Villaggio Letterario e Lunaria Onlus A2 è in collaborazione con il C.E.R.VI.M., A.I.S. Napoli, Associazione Donne del Vino Delegazione Campania, Malazè, Centro Sub Campi Flegrei, We go travel , PeP Academy, ha come partner Il Capitano 1890 di Pozzuoli, Pescato e Mangiato, il Castello di Arco Felice, Villa Elvira- Tenuta San Vito,  Hotel La Tripergola, e come media partner Canale 21.

“NO LIMITS WINE – DIVING” ha il patrocinio gratuito della Regione Campania (Assessorato allo Sviluppo e Promozione del Turismo) e della Regione Siciliana, con la collaborazione del Comune di Pozzuoli e dell’ Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Pozzuoli.

Il meglio dei latticini campani con Orchidea alla presentazione della Guida Pizzerie 2020

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“Panta Rei” diceva Eraclito in uno dei più celebri aforismi della storia della filosofia e questa massima nel mondo della pizza è più vera e reale che mai perché lo sviluppo del prodotto negli ultimi 10 anni è stato incredibile e ciò che c’era prima, è passato definitivamente.
Questo tipo di “fiume che scorre” è stato osservato per più di 100 anni dai Latticini Orchidea, uno dei marchi più antichi delle eccellenze casearie campane; partito dal mercato di Porta Nolana ha raggiunto le più prestigiose firme della ristorazione nazionale.

Raffaele Maiello, owner della storica azienda, ci ha portato nel suo bianco mondo fatto di mozzarelle e fior di latte: “Siamo specializzati sul fior di latte per pizza, è il nostro marchio di fabbrica. Non siamo legati a mode passeggere, abbiamo sempre fatto questo da quando è nata l’azienda”. Un vanto per Maiello che alla presentazione della Guida Pizzerie 2020 del Gambero Rosso al Circolo Canottieri organizzato da Città del Gusto Napoli porterà questo “Vanto, perché abbiamo sempre fatto questo. Porteremo al Circolo la provola, la mozzarella ed il nostro famoso Fior di Latte, oltre a delle ricottine perché ci sono state richieste dai pizzaioli e quindi le offriremo anche al pubblico”.

 

Un pubblico sempre più attento, perché come detto è un universo sempre più attento a ciò che propone sulla tonda e Maiello ha potuto osservare questo sviluppo da una posizione privilegiata: “Negli ultimi 10 anni la qualità, l’attenzione stessa alla qualità, è migliorata tantissimo. Prima i pizzaioli non sapevano neanche che cosa mettevano effettivamente sulla pizza, oggi non è più così. Prestano attenzione a ciò che comprano e propongono, stessa cosa per il pubblico, sempre più attento a ciò che mangia. Tutto ciò è manna per noi produttori, perché in questo modo riusciamo a combattere i prodotti più scadenti o quelli che vengono dall’estero”.

Marsicani e la “Banda di sprovveduti all’arrembaggio” del mercato dell’olio alla presentazione della Guida Pizzerie 2020

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L’olio è un prodotto simbolo dell’Italia ed il suo uso è molto cambiato in questi anni, passando da condimento a vero e proprio ingrediente anche nell’immaginario comune e non solo nelle cucine stellate anche se c’è molta strada da fare.

Nel mondo dell’olio d’avanguardia un avventuriero con una 15ina di “sprovveduti all’arrembaggio”, parole sue, c’è Nicolangelo Marsicani: “Rappresentiamo un piccolissimo segmento del mercato. Non siamo né un consorzio, né un’associazione, siamo un’idea: per noi olio è extravergine d’oliva, senza difetti organolettici. Condividiamo con queste aziende questa mission. Produzione e proposizione degli oli extravergine. Insieme alla scuola d’assaggio più antica della Campania, Olium, abbiamo formato assaggiatori molto bravi e alcuni di questi sono diventati molto bravi architetti dell’olio perché con le diverse tecniche d’estrazione, con diverse cultivar, hanno creato oli diversamente buoni. L’idea era di mettere questa nostra idea di extravergine in testa a più aziende possibili. Noi ci presentiamo insieme perché non siamo gelosi del fatto che un cliente lo prenda tizio o caio perché si sarà aperta una nuova fascia di mercato”.

MARSICANI-pizzerie d'italia
MARSICANI-pizzerie d’italia

Un mercato florido e che lunedì al Circolo Canottieri Napoli durante la presentazione della Guida Pizzerie d’Italia con Gambero Rosso e Città del Gusto Napoli farà degustare alcuni dei migliori oli provenienti da tutta Italia, perché olio e pizza sono un binomio bellissimo e “Imprescindibile. L’olio è uno degli ingredienti nobili della pizza e la pizza è un ottimo veicolo per meglio fruire delle caratteristiche migliori degli oli” prosegue Marsicani, “Fortunatamente molti pizzaioli avveduti lo usano a crudo, per finirle le pizze e questo fa sì che le caratteristiche organolettiche dell’olio vengano mantenute intatte”.

Questo è molto importante perché anche il miglior prodotto può essere rovinato da un uso sbagliato ma spesso lo si fa inconsciamente perché, come dice Marsicani, “Si sa ancora troppo poco dell’olio e ancora si confonde extravergine con il semplice olio d’oliva o ancora peggio con quello di semi. E’ un dramma non solo per i produttori ma per i fruitori stessi perché spesso mangiano e pagano per un olio di bassa qualità senza saperlo, che invade il sapore del piatto” .
L’olio è un ingrediente che caratterizza l’Italia da secoli, trattiamolo bene.

Lunedì la presentazione della Guida Pizzerie 2020 del Gambero Rosso

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Volete assaporare alcune delle migliori pizze italiane?

L’appuntamento è a Napoli il prossimo 23 settembre dove andranno in scena alcuni dei migliori pizzaioli italiani premiati dalla Guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso 2020.

Una degustazione unica che vedrà protagoniste pizze al taglio e pizze al piatto, premiate dalla Guida con i Tre Spicchi, le tre rotelle e i premi speciali: tanti gusti, tanti stili a testimoniare la grande crescita del comparto pizzeria in Italia.

In abbinamento con Acqua Panna – S.Pellegrino e la Falanghina del Sannio DOP, prodotto della provincia beneventana, leader nel comparto vitivinicolo della Campania. Un territorio unico, un ambiente da tutelare, una zona sita all’interno della provincia più agricola della Campania.

Rovagnati, azienda italiana fondata negli anni 40 impegnata nella produzione di salumi di alta qualità dal gusto unico e inconfondibile, presente con una degustazione in purezza che va dal prosciutto cotto d’alta qualità Gran Biscotto – nelle sue versioni Classico, Arrosto e Affumicato –, dal Gran Milano – il prosciutto crudo unico di casa Rovagnati realizzato con soli 3 ingredienti: carne, aria e sale marino – e dalla Mortadella Riserva Oro di carne 100% italiana con pistacchio di Bronte DOP.

Farina Petra, la farina di Molino Quaglia Molino realizzata con grano tenero interamente coltivato in Italia.

Goeldlin Collection vestirà i migliori Maestri pizzaioli italiani con il suo abbigliamento professionale conosciuta e rinomata per l’attenta cura dei dettagli, la qualità dei tessuti.

pizzerie d'italia gambero rosso
pizzerie d’italia gambero rosso

La degustazione, inoltre, sarà accompagnata dai Migliori Oli d’Italia premiati dal Gambero Rosso:
Azienda Olivicola Petrazzuoli
Agraria Riva del Garda
Terre di Molinara
Frantoi Cutrera
Frantoio Paparella
Benedetta Cipriano
Azienda Agricola Il Torraccia
Terre Stregate
Madreterra
Olio Guglielmi – Frantoio Oleario dal 1954
Olio del Capunto
Emozioneolio
Frantoio Marsicani
San Salvatore 1988
Az. Agricola Rodyum
Piero Matarazzo
Marco Rizzo
Tamia Olio Extra Vergine di Oliva
Masseria Pezze Galere – Olio EVO e B&B
Frantoio Romano
Tenuta del Consigliere
Aziende Agricole Di Martino Sas
Tommaso Masciantonio “Trappèto di Caprafico”
Frantoio Muraglia
e da eccellenze food del nostro territorio e non solo.

Latticini Orchidea di Raffaele Maiello, marchio storico, tra i piu’ antichi nell’ambito delle eccellenze casearie campane, simbolo di una tradizione che si tramanda di generazione in generazione da oltre 100 anni, ma anche di genuinità, freschezza e delicatezza dei sapori.

Vecchio Amaro Del Capo, l’amaro che nasce da un’antica ricetta segreta composta da ventinove tra erbe, fiori, frutti e radici della splendida terra calabrese.

Solania Srl, azienda nata con il chiaro intento di “coltivare” la passione per trasformarla in prelibatezze genuine. Un pomodoro dal sapore unico, intenso, autentico e genuino che garantisce benefici effetti alla salute.

Scugnizzonapoletano®, primo forno a legna senza legna, che permette di produrre pizza di alta o altissima qualità in tutto il mondo, nel rispetto imprescindibile dei canoni tradizionali di preparazione, di lavorazione e di perfetta aderenza alle caratteristiche di cottura della verace pizza napoletana ottenute nel tradizionale forno a legna.

L’evento si svolgerà dalle 19.30 alle 22.30 presso il Circolo Canottieri Napoli, ingresso evento lato superiore VIA NAZARIO SAURO prolungamento via Acton.

I Maestri Pizzaioli presenteranno le loro creazioni in tranci.

Per partecipare all’evento è necessario acquistare il biglietto 35,00 sullo store del Gambero Rosso (link nell’evento) o prenotarlo entro il 19/9/19 pagando la sera dell’evento.

I posti sono limitati.

Per info e prenotazioni:
Cell: 3381691727 – 3334538337

Email:
eventi.na@cittadelgusto.it
comunicazione.na@cittadelgusto.it
napoli@cittadelgusto.it

Il Caseificio Aurora alla presentazione della Guida Pizzerie 2020, da 250 anni eccellenza dei Monti Lattari

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Gli occhi di tutti gli appassionati di enogastronomia saranno puntati su Napoli lunedì quando al Circolo Canottieri verrà presentata la Guida Pizzerie 2020 firmata dal Gambero Rosso.
L’evento organizzato da Città del Gusto Napoli vedrà presenti le migliori firme della pizza italiana che verrà sviscerata in ogni sua forma anche grazie ai prestigiosi partner che accompagnano la tonda.
Tra questi, il Caseificio Aurora, un’azienda antichissima dei Monti Lattari che da cinque generazioni porta prestigio al territorio salernitano coniugando la tradizione degli antichi casari campani con le innovazioni tecnologiche del settore, come ci spiega Paolo Amato, numero uno dell’azienda che nasce selezionatore di latti e che ha spinto sulla rinascita del “Jersey”.

La Jersey è una razza bovina di origine americana allevate in Italia per lo più nelle zone della Campania e, ci dice Amato: “Era un po’ dimenticato perché ha delle caratteristiche particolari e ne rende difficile la lavorazione. E’ ricco di grassi e proteine, da un punto di vista strutturale è come il latte di bufala quindi molto prelibato ma poco adatto alla trasformazione in latticino. Con le nuove tecniche però si sta riscoprendo questo prodotto che è l’ideale per le pizze perché ha il sapore corposo del latte di bufala ma è più asciutto e filante quindi ideale per la pizza”.
Il caseificio è specializzato per prodotti di alta ristorazione ma nel punto vendita di Sant’Egidio del Monte Albino si trovano tantissime altre prelibatezze: “Abbiamo un’ampia linea formaggiera perché trattiamo i 4 latti principali, vacca, capra, pecora e bufala e con questa materia prima abbiamo dato vita a tutte le forme di formaggio che conosciamo”. Tante varietà ma grande attenzione alla produzione, infatti “Restiamo un caseificio di nicchia, con prodotti di nicchia, con attenzione al territorio e alla stagionalità che ci permette di soddisfare clienti importanti”.

caseificio aurora pizzerie d'italia 2020
caseificio aurora pizzerie d’italia 2020

L’attenzione per il cliente e per la materia prima la vedremo lunedì sera dalle 19:30 con la degustazione di circa 15 tipi di formaggi diversi, divisi tra latte di capra, vaccino, di pecora e di bufala ma anche di tante forme diverse, come freschi, semistagionati, stagionati, erborinati.