La Triade della Dieta Mediterranea, dono degli Dei

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1895
Atena dea dell'olio
Atena dea della Sapienza

I tre elementi elementi/alimenti divini della Triade della Dieta Mediterranea.

Da anni ormai si è consapevoli del fatto che la Dieta Mediterranea sia uno stile di vita sostenibile e salutare, tanto da essere riconosciuta dall‘UNESCO nel 2010 patrimonio immateriale dell’umanità. Gli alimenti fondanti questo stile di vita sono il prodotto delle tre culture più diffuse nella Mezza Luna fertile: l’ulivo, il grano e la vite. Tutti e tre rappresentano quello che viene chiamato “triade della dieta mediterranea”. Ulivo, grano e vite però non sono solo delle semplici colture che portano sulla nostra tavola l’olio, i cereali e il vino, ma rappresentano la triade della dieta mediterranea che è un dono degli dei.

Il ramoscello d’ulivo della dea Atena

Atena, figlia di Zeus, è colei che dona forse l’elemento/alimento simbolo per eccellenza della triade della dieta mediterranea. Il mito racconta che la dea della sapienza si sfida con Poseidone, in una gara di doni di fronte al re dell’Olimpo e al re Cecrope per avere il possesso dell’Attica. Poseidone come dono colpendo il suolo con il suo tridente creò dal nulla il cavallo. L’intelligentissima Atena, invece, percuote la terra con la sua lancia e fa spuntare da esso un albero bellissimo, il primo albero di ulivo. Cecrope assegnò la vittoria alla dea Atena.

Il dono di Poseidone pur essendo una rivoluzione tecnologica per i campi e per la mobilità, poteva essere usato anche per altri scopi, come la guerra. Mentre il dono di Atena era una pianta che illuminava la notte, curava le malattie, medicava le ferite e soprattutto portava prezioso nutrimento. Quindi questo dono donava benessere e pace a tutti coloro che lo coltivavano.

La Dea Madre nella triade della dieta mediterranea

Triade della dieta mediterranea, il grano
Grano dono di Demetra

I cerali sono dono di Demetra, dea madre, che i Romani chiamavano Cerere. Infatti, da il nome Cerere deriva la nostra parola “cereale”. Questo elemento della triade della dieta mediterranea trova il suo simbolo nel figlio di Demetra, Adone un giovane di particolare bellezza. Adone secondo molti riti greci muore e risorge in primavere, proprio come le spighe.

Nell’Atene del IV-V secolo si celebravano i misteri adoniaci, delle vere e proprie feste in onore di Adone. Durante questi riti le donne facevano crescere il grano in piccoli vasi, che venivano chiamati i “giardini di Adone”, ed era un grano fatto crescere al buio nei templi. I misteri adoniaci erano una sorta di passione del grano e venivano celebrati tra Marzo e Aprile.

Dioniso e il fermento del vino

Il vino è il dono di Dioniso, Bacco per i Romani. Dioniso è il dio straniero mascherato che irrompe nella scena portando il fermento nella vita di coloro che l’accolgono. Egli in ogni luogo in cui si fermava insegnava l’arte della spremitura e della fermentazione della vite.

Ovviamente il fermento portato da Dioniso deve essere controllato per portare un disordine creativo e vitale. Tanto è vero che nei rituali dionisiaci, in cui avevano luogo le tragedie greche, mostravano spesso le conseguenze di quanto questo elemento della triade non era ben misurato. Per avere il controllo del dono dell’ebbrezza, nell’antica Grecia, ma anche a Roma, il vino veniva diluito con l’acqua e mai bevuto assoluto.