Agricoltura 4.0: che cos’è e quali tecnologie utilizza

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Ondate di caldo, poi grandine, poi siccità, poi freddo: questo caos sta causando seri problemi all’agricoltura. Basti pensare che il 2021 è stato definito come “l’anno nero della frutta made in Italy” in quanto si è registrato un calo della frutta del 27%, e la perdita del 70% della produzione di nocciole a causa di gelate contrastate da siccità (report 2021 sull’effetto clima di WWF). Da questi dati viene spontaneo chiederci che futuro ci aspetta e come riportare l’agricoltura agli albori. La soluzione potrebbe essere quella di usare la tecnologia anche nel campo agroalimentare, ed è ciò che fa l’agricoltura 4.0. Ma che cos’è precisamente?

Agricoltura 4.0 che cos’è

L’agricoltura 4.0 è l’insieme di strumenti e strategie che consentono all’azienda agricola di impiegare, in maniera sinergica e interconnessa, tecnologie avanzate di informazione e telecomunicazione (ICT) nell’agricoltura, con lo scopo di rendere più efficiente e sostenibile la produzione. Una vera e propria alleanza tra le diverse tecnologie digitali quali IoT, Big Data Analytics, IA e robotica. Grazie all’uso di queste tecnologie si può:

Ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti

L’uso di fertilizzanti chimici è aumentato di nove volte e a causa di ciò il suolo si sta degradando, sta diventando meno produttivo e meno capace di assorbire il carbonio. L’eccessivo uso di pesticidi, invece, causa 385 milioni di casi di avvelenamento non intenzionale e circa 11.000 morti all’anno e la perdita di biodiversità. In soccorso arriva Elaisian, un servizio di agricoltura di precisione in grado di prevenire sia le patologie dell’olivo che della vite e che è in grado di capire quando è necessario intervenire contro i patogeni e quando no, così da evitare sprechi e agire solo in punti precisi.

Ottimizzare l’utilizzo di acqua

Nel 2022 abbiamo vissuto una vera e propria crisi idrica, dunque è necessario utilizzare con intelligenza questo bene che scarseggia sempre più. In circolazioni ci sono diversi sensori collegati a un computer che permettono di misurare l’umidità e la temperatura del terreno agricolo. Nello specifico, questi sensori individuano:

  • aree con maggiore infiltrazione d’acqua
  • diversi tipi di terreno
  • aree in cui si verifica maggiore evaporazione
  • settori con deficit idrico

Individuando questi problemi, si possono prendere decisioni di irrigazione intelligenti per ottimizzare l’uso di acqua e aumentare la produttività delle colture. Inoltre, grazie a dei programmatori di irrigazione è possibile avviare e interrompere un programma di irrigazione quando l’umidità del terreno raggiunge un determinato parametro e mantenere la temperatura all’interno di un range.

Gestire le colture

Una vera e propria svolta è la mappatura dell’indice vegetazione che consente di verificare la risposta delle piante all’ambiente circostante. L’indice vegetativo è infatti un valore correlato al benessere della pianta e ad altri importanti valori, come la presenza di zuccheri nei frutti, la quantità di danni da insetti e l’attività fotosintetica. Questo valore si rileva con delle fotocamere multispettrali montati su droni capaci di separare i canali visivi e rilevare la situazione dei campi. Le mappe vengono poi caricate in terminali appositi a bordo dei trattori. Gli indici di vegetazione più utilizzati sono:

  • NDVI (Normalized Difference Vegetation Index) che descrive il livello di vigoria della coltura e riconosce immediatamente le zone dell’azienda o del campo che presentano problemi di sviluppo.
  • NDMI (Normalized Difference Moisture Index) che descrive il livello di stress idrico della coltura.

Mentre l’uomo fa passi indietro distruggendo il suo habitat, la tecnologia fa passi avanti per cercare di riportare agli albori un’attività sempre più in declino e in crisi a causa delle nostre azioni. L’agricoltura 4.0 può davvero aiutare il clima? Non ci resta che attendere e sperare, tanto peggio di così non può andare, o forse sì.