Nel centro di Milano, a pochi passi dal Castello Sforzesco, c’è un piccolo tesoro nascosto: la vigna di Leonardo Da Vinci. Ebbene sì, l’inventore ebbe in dono da Ludovico Maria Sforza una vigna situata nel giardino della Casa degli Atellani, di fronte la chiesa di Santa Maria Delle Grazie.
La vigna di Leonardo Da Vinci e la storia travagliata
Leonardo ricevette in dono la vigna di 16 pertiche nel 1498, tre anni dopo l’incarico di dipingere l’Ultima Cena nel refettorio di Santa Maria Delle Grazie. La storia però è molto più travagliata: dopo l’arresto di Ludovico, le truppe francesi confiscarono la vigna nel 1502 e la riconsegnarono a Leonardo nel 1507. Sul punto di morte l’artista affidò metà lotto al Salaì e l’altra metà al servitore che lo seguì in Francia. Da lì in poi la casa degli Atellani passò da famiglia in famiglia e si ebbero notizie sulla vigna solo nel 1920, anno in cui l’architetto Luca Beltrami riscoprì questo piccolo gioiellino. Purtroppo un incendio nel 1923 ridusse la vigna in cenere.
Il Malvasia di Candia Aromatica
Dopo la riscoperta, nel 2007 ci si pone l’ obiettivo di scoprire la tipologia di vitigno coltivata da Leonardo. La domanda che ci si pone è: come fare se la vigna era solo un ammasso di cenere? grazie allo studio condotto dal genetista Serena Imazio e il professor Attilio Scienza, massimo esperto del DNA della vite, che iniziarono a studiare la componente ipogea della vigna, ovvero le radici ancora presenti sotto le macerie. Nel 2014 si ha la risposta definitiva: Leonardo coltivò il Malvasia di Candia Aromatica, un vino dal colore giallo paglierino con riflessi dorati, dal sapore di moscato e ricco di aromi di arancio, cedro, limone, con note di pesca e albicocca. Il vitigno è coltivato principalmente sui colli Piacentini ed è caratterizzato da foglia media, bacca bianca e buccia spessa.
La malvasia di Milano
Grazie all’Expo Milano 2015 i nipoti di Portaluppi, attuali proprietari della casa, decisero di ricreare il vigneto di Leonardo con l’aiuto dell’enologo Luca Maroni e dell’Università di Scienze Agrarie di Milano. Per riprodurre la stessa tipologia di vino, due quintali e mezzo di acini sono stati lasciati fermentare a buccia intera in antiche anfore in terracotta. Il 12 settembre 2018 nasce il Malvasia di Milano anno 1, oggi custodito in una teca di vetro ispirata agli schizzi di Leonardo.
Oggi sia la vigna che la Casa degli Atellani sono visitabili e facilmente raggiungibili con i mezzi; quindi, perché non andarci?