Il profumo, il sole che accarezza la pelle e la brezza del mare. Come scrisse Goethe: «conosci tu il paese dove fioriscono i limoni?»
I tornanti, il giallo vivace, gli strapiombi e l’azzurro del Tirreno. Se davanti a noi c’è la bellezza della natura, alle nostre spalle c’è quella creata dalla fatica degli uomini. Le ‘macerine’ sono le tipiche coltivazioni a terrazzamenti del limone Igp che hanno ridisegnato i versanti scoscesi della Costiera Amalfitana e della Penisola Sorrentina.
I nostri antenati già sapevano che i limoni di queste terre sono tra i più ricchi di vitamina C e di oli essenziali. Due le varietà principali: il Costa d’Amalfi, o “Sfusato amalfitano”, e il Limone di Sorrento, anche detto “Femminello”. Il primo ha una forma allungata e appuntita, con la buccia spessa ed una polpa succosa. Mentre il secondo è più rotondo, presenta una piccola protuberanza ed è profumatissimo.
La coltivazione avviene sotto impalcature di pali di castagno per evitare che le piante siano sottoposte al freddo. La raccolta si effettua più volte l’anno ma il prodotto migliore arriva tra Marzo e Luglio. Le ceste di limoni sono trasportate su e giù per vecchi gradini di pietra. La sostenibilità e la qualità sono garantite dalla debita distanza tra le piante, solo 800 per ettaro, e una capacità produttiva massima di 35 tonnellate di limoni.
Dalla macerazione in alcol etilico delle scorze di entrambe le rinomate tipologie di limone si produce uno dei liquori dolci più noti al mondo: il limoncello.