A lezione di diritto agroalimentare

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©canva

Al Master in Comunicazione dell’enogastronomia è tempo di “diritto dell’informazione”.

La dottoressa Ilaria Caggiano ha parlato nella giornata di lezioni dedicata al diritto di sicurezza alimentare, qualità, informazione sui prodotti e ha concluso la sua lezione lasciando agli studenti una serie di esempi e tipologie di frodi alimentari, metodologie di brevetti e curiosità di un settore tanto importante quanto vasto.
Il “diritto dell’agroalimentare” è quell’insieme di regole che governano i processi produttivi e di consumo, atti a soddisfare i bisogni dell’alimentazione. Le regolamentazioni in materia agroalimentare sono alla base di decenni di lavori dell’Unione Europea che controlla e regola i mercati interni e internazionali dei singoli paesi. Gli articoli 95 e 152 della UE riguardano infatti proprio gli “interessi del consumatore” e la “tutela della salute pubblica”, quest’ultima è alla base dei regimi di concorrenza che fanno si che la qualità di un prodotto venga mantenuta sempre sugli standard europei, pur restando nei limiti di tutela internazionale.

Che cos’è il “made in Italy”, i marchi DOP, STG e IGP, tracciabilità, provenienza sono solo alcuni dei tanti punti toccati nel corso della lezione che ha offerto un excursus rapido su questa branca così importante nell’ambito del diritto.

Non sono mancati esempi concreti e talvolta anche di scottante attualità per meglio capire le tematiche affrontate: si è parlato del caso della “class action” nei confronti della Nutella in California, delle frodi mercantili e sanitarie (mozzarelle blu e carni equine nelle carni in scatola) per poi passare a svariati esempi di pubblicità ingannevoli nazionali, in merito alla qualità si è preso ad esempio il caso del cioccolato italo/spagnolo di qualche anno fa, per poi giungere a chiarire le tre tipologie di responsabilità (penale, civile ed amministrativa) nell’ambito del discorso sulla sicurezza.

Una vera e propria lezione di diritto dell’alimentazione che ha lasciato agli studenti del Master una maggior consapevolezza che anche nel settore del “food & beverage” combattere inganni e frodi non è più una missione impossibile.