Sapori, profumi e colori della Penisola Sorrentina

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© canva

Presenta una forma ellittica e simmetrica, dimensioni medio grosse,un peso non inferiore ad 85 grammi; la buccia è di spessore medio e di colore giallo citrino. La polpa è di colore giallo paglierino, con succo abbondante con elevata acidità. Avete già capito di cosa si tratta? Si sono loro. I limoni di Sorrento, prodotto ortofrutticolo italiano a Indicazione Geografica Protetta, coltivato sulla penisola Sorrentina ed in particolare nei comuni di Massa Lubrense, Meta, Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Sorrento, Vico Equense e sull’isola di Capri.

La presenza di limoni nell’area sorrentina è certificata da documenti storici del 1500. Il “Limone di Sorrento” IGP ha in effetti antenati genetici che risalgono addirittura all’epoca romana. Su numerosi dipinti e mosaici rinvenuti negli scavi di Pompei ed Ercolano sono raffigurati infatti limoni che testimoniano l’utilizzo di tali frutti profumati sulle mense dei nostri avi latini. Le più importanti documentazioni sulla presenza di limoni nella zona risalgono all’epoca rinascimentale, anche se dobbiamo attendere il 1600 per avere la certezza della coltivazione in forma specializzata.

Le caratteristiche di qualità del “Limone di Sorrento” IGP sono esaltate dalle particolari tecniche di produzione, ancora legate alla coltivazione delle piante sotto le famose “pagliarelle”, stuoie di paglia che vengono appoggiate a pali di sostegno di legno, solitamente di castagno, a copertura delle chiome degli alberi, al fine di proteggerli soprattutto dal freddo e dal vento e per conseguire anche un ritardo della maturazione dei frutti, che rappresenta uno dei principali elementi di tipicità di questa produzione.

Il limone di Sorrento è ormai conosciuto in tutto il mondo grazie al suo utilizzo in cucina da parte dei più grandi chef di fama internazionale nelle più svariate funzioni: dal suo uso al naturale per spremute e succhi, alla creazione dei primi piatti, secondi piatti e dessert, tra cui la famosa delizia al limone inventata dal Cavalier Carmine Marzuillo insieme a suo fratello Alfonso. Per anni chef del ristorante Antico Francischiello di Massa Lubrense, Marzuillo ha segnato una tappa importante nella diffusione della delizia al limone, ancora oggi tramandata perfettamente dal pasticciere nonché titolare Antonino Attardi del noto locale di Massa. Non dimentichiamo a fine pasto il Limoncello divenuto oggi giorno un principale attrattore gastronomico per i turisti: un liquore immancabile nella ristorazione locale pronto ad essere gustato come aperitivo o digestivo e realizzato a partire da una ricetta semplice, ma meticolosa, tramandata da generazioni e generazioni.

Ricetta

Ingredienti

  1. 8 limoni IGP di Sorrento
  2. 1 lt di alcool a 95°
  3. 1 lt di acqua
  4. 700 gr di zucchero

  5. Procedimento

  1. Lavate i Limoni IGP di Sorrento sotto acqua corrente e spazzolate accuratamente;
  2. Sbucciate i Limoni di Sorrento in modo da utilizzare la sola buccia;
  3. Ponete in una brocca 700 cl di alcool;
  4. Inserite le bucce di Limone nell’alcool e lasciate riposare per un mese in un luogo buio e asciutto;
  5. Dopo il mese di riposo riprendete la brocca con l’alcool che avrà, intanto, acquistato un colore giallo paglierino;
  6. Ponete un pentolino sul fuoco con l’acqua e lo zucchero senza portare ad ebollizione;
  7. Lasciate raffreddare lo sciroppo di zucchero ottenuto, poi versate all’interno della brocca con l’alcool ed aggiungete altri 300 cl di alcool;
  8. Dopo ulteriori quaranta giorni di riposo il un luogo buio ed asciutto, prendete la brocca, filtrate l’alcool in modo da eliminare le bucce di Limone ed imbottigliate.