L’Università Suor Orsola Benincasa in collaborazione con Gambero Rosso e Città del gusto Napoli danno il via all’VIII edizione del Master di I livello in “Comunicazione multimediale dell’enogastronomia” per l’Anno Accademico 2017-2018.
Buon compleanno Cheese
Dal 15 al 18 settembre tutti a Bra per l’evento organizzato da Slow Food e dedicato ai formaggi,
che quest’anno compie 20 anni
Dal 15 al 18 settembre torna Cheese, la più importante kermesse internazionale dedicata al settore lattiero-caseario, con spazi di dibattito, degustazione, educazione e un grande mercato con i migliori formaggi del mondo, specie se rari o sconosciuti, organizzato da Slow Food in collaborazione con il comune di Bra.
La manifestazione internazionale è ormai un punto di riferimento per gli artigiani del formaggio provenienti da tutto il mondo e per un vasto pubblico di appassionati, grazie alla sua capacità di far conoscere “le mille anime del formaggio”, dagli animali da latte fino al prodotto finito. Perchè ogni formaggio è il risultato di una lunga storia, con le sue identità e specificità.
Cheese vuole dare spazio a quei formaggi che rischiano di scomparire unitamente alla cultura e all’identità di intere comunità. Dai Balcani alle Alpi Svizzere, dalla Valtellina al Belice, questi tipi di formaggi, promossi dai presidi di Slow Food, sono l’ultimo esempio di prodotti che cercano di emergere a discapito dell’omologazione di sapori ed aromi.
L’edizione 2015 – Cheese si tiene ogni due anni – ha registrato un record di 270.000 visitatori, 300 espositori da 23 nazioni e decine di eventi tra laboratori, cene e degustazioni. Quest’anno promette di non essere da meno. Seguendo profumi e voci tra le vie del centro storico di Bra, si potrà curiosare tra gli stand del Mercato dei Formaggi, incontrare i produttori dei Presidi, approfittare delle proposte della Gran Sala, ma anche dei Laboratori del Gusto, delle degustazioni guidate, degli Appuntamenti a Tavola, e dei percorsi dedicati a scuole e famiglie.
Non resta altro da fare che andare tutti a Bra dal 15 al 18 settembre dalle ore 11.
Avocado Lovers
Il must del’estate 2017? Senza ombra di dubbio l’avocado.
Questo frutto nasce in una vasta area geografica che si estende dalle montagne del Messico attraverso il Guatemala fino alle coste dell’Oceano Pacifico, da pochi anni viene coltivato anche nel sud d’Italia. Il suo aspetto esotico unito alle incredibili proprietà benefiche lo rendono amatissimo in tutto il mondo.
Black Food
Il nero, l’unico colore che non passa mai di moda. Sempre attuale e adatto a qualsiasi occasione… anche a tavola!
Nella tradizione culinaria italiana, il colore nero fa pensare sicuramente ai classici tartufi , linguine al nero di seppia, cioccolato, liquerizia e more, da sempre presenti nella nostra dieta.
Il cedro sacro è calabrese
Ogni estate tra luglio e agosto i rabbini di tutto il mondo si riuniscono a Santa Maria del Cedro, in provincia di Cosenza, per scegliere i cedri perfetti , qualità Liscio di Diamante, che verranno utilizzati per la loro tradizionale festa ebraica del Sukkot (o delle Capanne o del Tabernacolo) , una delle tre principali feste ebraiche dell’anno che ricade generalmente il 15 ottobre .
Via all’edizione 2017/2018
L’ Università degli studi Suor Orsola Beninacsa di Napoli in sinergia con il Gambero Rosso e Città del Gusto Napoli danno il via alla VIII edizione del Master in Comunicazione Multimediale dell’Enogastronomia e-market edition; per partecipare alla selezione i candidati dovranno presentare la domanda esclusivamente online entro il termine del 27/09/2017.
Il Master rappresenta un’opportunità unica per conoscere ed approfondire il mondo della comunicazione enogastronomica e per specializzarsi in una realtà professionale nuova e ricca di possibilità.
Agrimontana: passione e maestria dal cuore del Piemonte
Il più importante congresso italiano di cucina d’autore, Identità Golose 2017, ha vantato la presenza di “industrie” come Agrimontana. L’azienda nasce dall’idea di Cesare Bardini ed è portata avanti con dedizione e impegno dai suoi eredi. Affonda le proprie radici in un territorio come quello del Piemonte, in grado di assicurare frutta e prodotti di prima scelta, valorizzando, allo stesso tempo, la qualità della produzione del resto d’Italia.
La scelta delle migliori materie prime si coniuga sapientemente con l’ingegno dei maestri pasticcieri, che si occupano di selezionare la frutta, controllare le canditure e le cotture e tramandare l’arte di una lavorazione artigianale alle generazioni successive. Lo scopo del team Agrimontana è quello di dotare gli chef dei migliori ingredienti, che permettano loro di arricchire i menu e fornire il carrello dei dolci di prodotti di altissima qualità.
Tra i prodotti “cult” dell’azienda si può ricordare il marrone Agrimontana Grands Crus, raccolto nella Valle di Susa e sull’Appennino Tosco Emiliano, dal sapore intenso e delicato, adatto per il palato dei clienti e per le esigenze dei professionisti. Punto di forza assoluto è il settore delle canditure. La frutta, opportunamente selezionata, viene bagnata in uno sciroppo –dosaggio perfetto di glucosio e zucchero di canna- che consente di preservare l’aroma naturale del frutto; tra quelli impiegati si possono ricordare: le albicocche di Costigliole, le amarene, le violette delle colline di Castellaro, i fichi bianchi del Cilento, gli agrumi, come le arance Washington Navel, ma anche i limoni e i cedri. Non sono da trascurare le confetture, per le quali i professionisti creano continuamente nuovi abbinamenti, e le paste di frutta. Per quest’ultime protagonista è la frutta in guscio; le mandorle provengono dalla Val di Noto e le nocciole dalle Langhe, Roero e Monferrato. Dalla continua ricerca degli esperti vengono fuori le puree di frutta, raccolta matura senza l’aggiunta di aromi, addensanti e gelificanti. L’accurata selezione delle aree di raccolta permette all’azienda Agrimontana di produrre miele di ottima qualità, estratto tramite centrifugazione a freddo dagli alveari. Il miele di Acacia trae origine dalle valli piemontesi, il miele millefiori e quello di castagno dalle Alpi, il miele di fiori d’Arancio dagli agrumeti siciliani e calabresi.
La professionalità e la passione hanno permesso all’azienda Agrimontana di incrementare il prestigio del Made in Italy, di valorizzare i prodotti e il territorio, di dar vita a una produzione di eccellenza e di indiscussa qualità.
Land Grabbing: quando la speculazione mangia la terra
È una delle piaghe che colpiscono i Paesi più poveri del mondo. Il land grabbing è l’accaparramento di terreni agricoli fertili soprattutto in Africa, Asia e America Latina. Obiettivo è l’appropriazione di terre per lo sviluppo di monocolture (biofuel), la fornitura di nutrimento alle popolazioni dei Paesi ricchi, o per trarre semplicemente profitti con la speculazione edilizia.
Acquisizioni massicce ad opera di multinazionali o investitori privati spesso a spese dei diritti e del benessere delle comunità locali. Il Land Grabbing come sostenuto dai suoi oppositori, rappresentati essenzialmente da associazioni degli agricoltori, trasformano gli agricoltori locali in lavoratori nelle proprie terre. «Significa privare i piccoli produttori locali dei loro mezzi di sussistenza e della loro economia di base, senza nemmeno interpellarli» Nyikaw Ochalla, rifugiato indigeno Anuak e fondatore dell’Anywaa Survival Organisation per la giustizia sociale e per lo sviluppo sostenibile in Etiopia, così definiva il “land grabbing” in un’intervista rilasciata tempo fa alla rivista italiana di Slow Food. Benché l’intervista risalga ad alcuni anni fa, il fenomeno, esploso nel 2008, è lungi dall’essersi arrestato.
La situazione sta precipitando rapidamente, sono oltre 56 milioni gli ettari di terra che l’Africa ha ceduto ai grabbers, ma l’Europa (Italia compresa) non è fuori pericolo. Accaparramento e speculazione pongono in serio rischio la sicurezza alimentare, il lavoro agricolo e la biodiversità del Vecchio Continente. Un report redatto lo scorso anno per conto della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo testimonia che un quinto delle terre disponibili è nelle mani dell’uno per cento delle aziende agricole, mentre l’80% dei coltivatori, al di sotto dei dieci ettari, possedevano appena il 14% dei terreni fertili. Inoltre, solo tra il 2003 e il 2010 abbiamo assistito alla scomparsa di un quarto delle piccole imprese agricole europee.
Un fenomeno in crescita con l’impennata dei prezzi dei beni alimentari essenziali, in Francia, più di 60mila ettari di terreno fertile finiscono “mangiati” ogni anno. Tanto che al fine di preservare l’agricoltura di piccola scala dagli attacchi degli speculatori, un mese fa il Parlamento francese ha adottato in via definitiva la proposta di legge destinata a garantire la sovranità nazionale del Paese sostenendo il modello di agricoltura familiare riconosciuto come prima forza dell’eccellenza alimentare. Quello che vediamo in atto è un cambiamento radicale nel modello di produzione agricola europea, basato su una rete di aziende familiari. La Commissione europea non è ancora intervenuta sulla questione.
Approfondimento: Land Grabbing
Viaggio nella tradizione italiana con Pastificio dei Campi. Lo chef Andrea Napolitano valorizza la pasta di Gragnano
Dietro ogni ricetta, ogni ingrediente, ogni piatto, ritroviamo un pezzetto di noi; gli elementi di ieri che costituiscono l’identità oggi. Grazie alla cucina abbiamo la possibilità di ripercorrere un viaggio nei nostri ricordi perché, tutti, possediamo un bagaglio mnemonico di sapori, profumi e consistenze.
Il tema del Congresso Internazionale di Identità Golose è stato il viaggio e la libertà di viaggiare, ed è stata una piacevole sorpresa effettuare un cammino nel tempo, nella storia gastronomica italiana, con Pastificio dei Campi. La pasta, non a caso, è uno dei prodotti più antichi nella storia culinaria del “Bel Paese”; la specialità, indiscutibilmente, più conosciuta ed esportata nel mondo. Se ci soffermiamo sulla pasta di Gragnano, che dal 2013 ha ottenuto il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta dalla Commissione Europea, possiamo essere certi di parlare di un prodotto d’eccellenza.
Pastificio dei Campi è la storia della famiglia di Giuseppe e Giovanna Di Martino, terza generazione di pastai di Gragnano, che hanno deciso di dar vita a un progetto innovativo che portasse avanti e valorizzasse l’arte di fare la pasta. Qualità, artigianalità e rispetto delle tradizioni sono gli elementi che permettono la realizzazione di un prodotto speciale, con il miglior grano duro italiano.
A consacrarla nel corso dell’evento ci ha pensato il partenopeo Andrea Napolitano, chef del ristorante Il Bikini di Vico Equense.
Napolitano ha proposto un primo piatto dal profumo di mare: “Mischiato Deli
cato con ragù di moscardini, patate affumicate e spaghetti di mare”; un omaggio al sud Italia e in particolare alla costiera sorrentina, dove è situato il ristorante.
Il passato irrompe nel presente con la scelta della “Pasta Mischiata”, un mix di diversi formati di pasta che si realizzava con gli scarti dei pastai; una scelta obbligata per chi non poteva acquistare un formato intero ma non voleva rinunciare ad un primo piatto.
Un piatto che non solo riesce a valorizzare la “Regina di Gragnano”, ma ti accompagna nel viaggio della tradizione partenopea; regalando emozione ad ogni assaggio.


