Lo Spreco Alimentare
Lo spreco alimentare ricorre in questi giorni la giornata, che si identifica col mancato utilizzo di cibo ancora commestibile. Cibo che potrebbe essere destinato a svariate preparazioni alimentari e che invece viene cestinato, causando danni non solo di carattere economico,, ma soprattutto, di carattere ambientale. Basti pensare allo smaltimento dei rifiuti.
Secondo un’indagine svolta da Coldiretti /Ixè per ogni italiano finiscono nella spazzatura circa 31 Kg di prodotti commestibili. Ogni anno nel mondo viene sprecato circa un miliardo di tonnellate di alimenti pari al 17% di tutti quelli prodotti.
Chi coinvolge la Lotta allo Spreco Alimentare?
Nasce una nuova figura: lo chef “Zero Vaste”. Si parla, quindi, di cucina responsabile e consapevole in cui non si butta nulla e si riutilizza quasi tutto. Il fenomeno, che ha coinvolto dapprima le identità professionali, come gli chef, si sta allargando a vista d’occhio. In tutte le case si comincia a parlare con naturalezza di “cucina circolare” e “zero sprechi”. Cominciano a comparire attrezzature come la pentola a pressione, l’estrattore e la friggitrice ad aria. Si da nuova vita a vecchie ricette familiari di zuppe, ribollite e conserve. Questo è il primo passo per a il traghettamento della cucina italiana verso un sistema più attento ad evitare gli sprechi. Con un’attenzione particolare al benessere fisico e la salvaguardia del territorio.
L’uso delle Biodiversita’
L’uso di prodotti territoriali e rispettosi della stagionalità unito alla scelta delle corrette biodiversità consente di preparare piatti dal sapore unico. È questa la via più semplice e soprattutto la più logica, per garantire la sostenibilità alle produzioni locali senza tralasciare gli interessi del consumatore finale. Nuovi sapori, nuove percezioni, nuove conoscenze, consentono a chi assaggia un’ esperienza gustativa unica e consapevole.
La Cucina Green contro lo Spreco
Ma l’idea di cucina green rappresenta in alcuni casi la moda del momento, legata ad un concetto di comunicazione. In realtà, scegliere ingredienti di prima qualità che possano essere utilizzati in tutte le loro parti ed adottare tecniche di trasformazione atte a preservare tutte le loro peculiarità, dovrebbe essere la regola di base di ogni cucina. Professionale e non. Green e non. Ovviamente, la mediaticità del fenomeno “green chef” non va demonizzata, perché porta con se uno strascico alimentare ma soprattutto umano, di rilevante importanza: la riscoperta dei piatti della tradizione, a cui abbinare il divertimento di una reinterpretazione in base alle proprie esigenze.