Il Carnevale di Ivrea: durante gli ultimi tre pomeriggi (da domenica a martedì grasso) a Ivrea, in provincia di Torino, si svolge la storica battaglia delle arance. Si tratta di arance “speciali” non adatte al consumo alimentare, quindi non si tratta di spreco. Queste arance arrivano direttamente dalla Calabria.
È una antica tradizione che risale al Medioevo. Si pensa che sia nata quando i feudatari regalavano una volta all’anno una cesta di fagioli al popolo. Nel tempo, le famiglie si ribellarono e iniziarono a lanciare con disprezzo i fagioli fuori dalle finestre.
Quindi, questa battaglia rappresenta la rivolta del popolo (gli aranceri a piedi), contro le armate del tiranno (gli aranceri sui carri). Le squadre a piedi combattono senza alcun tipo di protezione, mentre gli aranceri sui carri hanno dei caschi protettivi di cuoio (“maschere”).
Tra i protagonisti del Carnevale di Ivrea ci sono anche i cavalli, da sempre oggetto di grande cura e rispetto, infatti, proprio a Ivrea, il 7 luglio, si svolge la Fiera di San Savino, la seconda rassegna equestre italiana. È un concentrato di divertimento e di lealtà, infatti, si vede spesso durante la battaglia che i protagonisti si scambiano la mano come segno di rispetto.
Le squadre che partecipano sono nove ed ognuna ha una zona fissa. I carri da getto sono divisi in pariglie (2 cavalli) e quadriglie (4 cavalli), alternandosi all’interno delle piazze per pochi minuti. Ciò che definisce l’arrivo in classifica finale sono: l’ardore in battaglia, la correttezza nel tiro, la qualità degli allestimenti e i finimenti dei cavalli. Il tutto viene analizzato da un apposito Osservatore Creativo.
Tra gli altri carnevali italiani da menzionare, c’è sicuramente il Carnevale di Putignano.
Brava