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Massimo Bottura testimonial d’eccezione per la prevenzione oncologica

Lo chef Massimo Bottura testimonial d’eccezione della Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica organizzata dalla Lega Italiana per la Lotta contro i tumori (Lilt), che si terrà dal 18 al 26 marzo. Con lui il calciatore e capitano della Associazione Sportiva Roma Francesco Totti.

Entrambi, con generosa disponibilità, hanno offerto gratuitamente la loro immagine per la Campagna 2017 – I “Fuoriclasse della Prevenzione”. Sana alimentazione e sport sono due preziosi alleati nella prevenzione del cancro, malattia che solo nel 2016 ha provocato ben 1,3 milioni di morti nell’Unione Europea. È questo il messaggio della Settimana nazionale per la prevenzione oncologica e sono proprio lo Chef stellato (classificatosi primo ristorante al mondo nella lista dei The World’s 50 Best Restaurants Awards 2016 di New York) e il campione della Roma a elencare in un videomessaggio le regole d’oro della prevenzione: praticare attività fisica, riposare e adottare una sana e corretta alimentazione, soprattutto quella mediterranea, costituita da una dieta ricca di frutta fresca, di verdura e povera di grassi.
“Così vivi meglio e più a lungo” ricorda nel videomessaggio il capitano dell’AS ROMA, “Mangiare bene, sano e stagionale, affiancando l’alimentazione corretta a un sano stile di vita”, queste le regole secondo Bottura.

L’esistenza di una relazione tra nutrizione e cancro è nota: circa il 35% dei tumori sarebbe infatti causato da un’alimentazione scorretta e le stime sull’obesità della popolazione italiana per il 2030 non sono confortanti. Almeno il 30% di essa sarà maggiormente esposta al rischio di ammalarsi. Nel 2025 – spiega Francesco Schittulli, presidente Lilt – oltre 20 milioni di europei si ammaleranno di cancro.

Anche nell’infanzia le percentuali di sovrappeso sono piuttosto scoraggianti e quelle più elevate si riscontrano nelle regioni del Centro-Sud, un fenomeno imputabile al progressivo abbandono della dieta mediterranea, unito alla maggiore sedentarietà.

Per la 16/ma edizione dell’iniziativa saranno migliaia i volontari della LILT (circa 20.000) che offriranno ai cittadini il tradizionale opuscolo informativo, volto a divulgare le tematiche della prevenzione nel quotidiano ed aggiornato in base alle recenti evidenze scientifiche

Per 7 giorni si potranno inoltre effettuare visite gratuite in oltre 500 Spazi Prevenzione LILT in tutta Italia, con medici, operatori sanitari, specialisti, volontari a disposizione per offrire quei servizi che, da 95 anni, caratterizzano la LILT nella lotta ai tumori.

Cucinare viaggiando.L’esempio di Cristina Bowerman e Enrico Crippa

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Cosa possono avere  in comune due Chef come Enrico Crippa e Cristina Bowerman apparentemente così lontani? Lui così schivo e riservato, lei invece così estrosa e creativa?  Per rispondere a questa domanda bisogna tornare un po’ indietro nel tempo e concentrarsi sui due piatti simbolo delle ultime

L’eccellenza del cioccolato Valrhona a Identità Golose

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Il savoir-faire e la continua ricerca di eccellenza sono gli elementi che contraddistinguono l’azienda Valrhona. L’offerta ai professionisti è di materie prime di alta qualità, con cui potersi distinguere nella produzione di cioccolato, pasticceria e gelateria.

Viaggio tra i profumi mediterranei. Il limoncello di Villa Massa incontra la mixology a Identità Golose

Il viaggio di Identità Golose ci ha portati in Campania, precisamente nella penisola sorrentina.

Villa Massa, leader nella produzione di limoncello dal 1991, ha proposto durante il Congresso Internazionale di cucina, un cocktail per regalarsi una pausa tutta Made in Italy.

I fratelli Massa hanno fondato l’azienda con l’intento di sdoganare il limoncello di Sorrento dalla sua nicchia, trasformandolo da prodotto confinato al dopopranzo a liquore trendy da utilizzare nella mixology, sempre nel rispetto della materia prima: il limone ovale di Sorrento.

Un’antica ricetta di famiglia risalente al 1890, scrupolosi procedimenti di lavorazione e un’attenta selezione delle materie prime adoperate sono gli ingredienti segreti che rendono il limoncello di Villa Massa un prodotto apprezzato in tutto il mondo.

Il pregiato limone di Sorrento, conosciuto anche come Ovale di Sorrento, è una tipica varietà d’agrume coltivato solo in questa zona rimasto inalterato nel corso del tempo grazie al clima mediterraneo che favorisce la crescita di un frutto con una buccia grossa e profumata, ricca di olii essenziali che donano al limoncello di Sorrento un sapore inconfondibile. Proprio per questo, il limone ha ottenuto nell’anno 2000 l’importante riconoscimento europeo di prodotto con Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.).

La preparazione del drink è stata affidata alle abili mani di Davide Palazzolo, bartender presso “La Vermuteria del Brick” a Brescia e insegnante di bartending presso la scuola di formazione FBC. “Il nome è Villa Massa & Tonic: una parte limoncello, tre di acqua tonica, ghiaccio e una foglia di basilico come tocco finale- ci spiega- è un cocktail fresco e dissetante, ideale da sorseggiare al tramonto per concedersi un momento di puro relax”.

Ad accompagnarlo le tapas dello chef Stefano Callegaro, ex vincitore di Master Chef, che ha saputo trovare i giusti abbinamenti culinari come il “salmone selvaggio su emulsione di acetosella”.

Un viaggio nel sud della penisola italiana fatto di creatività e gusto, dove la mixology sposa la cucina.

Cucina ed uguaglianza. Viaggio in Oriente e in Messico con Cristina Bowerman

“Quando ho saputo che il tema di quest’anno sarebbe stato il viaggio ho pensato: è proprio adatto a me”. Con quest’affermazione Cristina Bowerman racconta l’importanza del viaggio nella sua cucina.

Chi, se non lei, può interpretare il tema del viaggio della tredicesima edizione di Identità Golose?

Il suo viaggio personale è cominciato in Puglia, luogo natio, dove ha conseguito la laurea in Giurisprudenza; arriva in California per continuare gli studi forensi, ma finisce per sposare la cucina in Texas. Dopo l’esperienza americana ritorna a Roma, dove trova la gloria al Glass Hostaria ricevendo la Stella Michelin.

La “rockettara” della cucina italiana ha dato un’altra mission all’arte culinaria: la legalità.

“Il viaggio è il più grande antidoto per guerre e razzismo- racconta- è accettazione della differenza, accettazione dell’altro”. Si parte da differenze di base come il sesso, perché le caratteristiche di una cucina non dipendono da un fattore genetico ma dal background personale di un individuo. Il cibo è uno strumento che ti permette di conoscere e comprendere un’espressione culturale di un popolo in un preciso momento storico; la cucina diventa uno strumento di uguaglianza e democrazia.

Cristina Bowerman ha presentato una doppia idea di food travel che passa tra l’Oriente e il Messico: Brodo di Pollo e Coda alla Vaccinara. Piatti semplici della tradizione, ma rivisitati con ingegno e creatività; contaminazioni non solo negli ingredienti ma anche nelle tecniche di cottura che devono essere rintrodotte nelle nostre culture.

La Cina in un brodo preparato con una cottura a vapore definita distillazione grazie all’utilizzo di una speciale pentola in ceramica chiamata “Human Cot”, riprodotta fedelmente da un artigiano italiano, che permette di cuocere la carne con il processo della condensazione.

Assonanze tra Mole e Coda alla vaccinara: due piatti geograficamente opposti ma simili negli ingredienti, nella tradizione e nella chimica. Il ricordo del Messico in un piatto povero della cucina romana, ormai in via d’estinzione, ma che viene riproposto da Cristina in chiave moderna riuscendo a dare vita alla staticità della tradizione.

Viaggiare per poi ritornare a casa, riproducendo un’esperienza di un piatto straniero, rendendolo un piatto italiano.

Identità Golose 2017: il grande viaggio della cucina italiana raccontato dai suoi protagonisti

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La forza della libertà: il viaggio. E’ stato questo il tema di Identità Golose 2017, prestigioso congresso italiano di cucina d’autore, tenutosi a Milano dal 4 al 6 marzo.

Nato nel 2005 da un’idea di  Paolo Marchi, sul modello dello spagnolo “Lo Mejor de la Gastronomia”, questo congresso di alta cucina rappresenta per l’Italia il più importante e proficuo momento di incontro e di condivisione di idee ed esperienze tra i grandi professionisti dell’alta ristorazione. Non solo chef ma anche agricoltori, allevatori e artigiani che raccontano, ogni anno, materie prime e prodotti d’eccellenza.

Il viaggio, dunque, espressione di libertà e strumento di arricchimento attraverso la diversità e la contaminazione. Il viaggio, momento ineliminabile di sviluppo della persona prima ancora che del cuoco, e fonte insostituibile di conoscenza e maturità. Ma anche simbolo di tolleranza e di integrazione, come sottolineato, tra gli altri, da Cristina Bowerman.

Un’edizione ambiziosa nella quale il mondo della cucina si è fatto ambasciatore di tolleranza ed accoglienza della diversità, valori spesso calpestati dalla società contemporanea.

Come ogni anno, si sono alternati sul palco alcuni tra i  più grandi nomi della cucina italiana ed internazionale, quali, Enrico Crippa, che ha elogiato la cultura gastronomica dell’estremo oriente, esempio di maniacalità nelle preparazioni e nella ricerca degli ingredienti, consigliando a tutti i giovani chef un viaggio in Giappone, dove lui stesso ha trascorso tre anni.

L’importanza delle influenze asiatiche nella contaminazione della cultura gastronomica italiana è stata evidenziata anche da Moreno Cedroni, che proprio l’anno scorso, al suo Clandestino di Portonovo, ha proposto un menù tematico sulle vie della seta, dal quale, nei giorni del congresso, ha estrapolato tre piatti.

Ma la relazione tra cucina e viaggio può essere anche inversa, come fa notare Paolo Lopriore, che sottolinea come il cuoco abbia la possibilità, con un piatto, di accompagnare idealmente chi lo gusta  verso luoghi non ancora conosciuti.

Non poteva ovviamente mancare la superstar della cucina italiana Massimo Bottura. Lo Chef modenese, dopo aver sottolineato come la cultura sia l’ingrediente fondamentale del cuoco del futuro, ha definito il momento attuale come il Rinascimento della cucina italiana. Un percorso in cui il passato viene filtrato dal pensiero contemporaneo e diventa innovazione.

E allora, viva il viaggio come esperienza di libertà, tolleranza e innovazione e appuntamento al prossimo anno, per guardare oltre i confini della nuova cucina italiana

 

 

 

 

 

Moreno Cedroni e Flavio Angiolillo: il matrimonio tra cucina e mixology sotto il segno di “Prime Uve Nere”

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Gustare un piatto da ristorante stellato sorseggiando un cocktail all’avanguardia oggi si può. Una dimostrazione di questa nuova frontiera enogastronomica si è avuta domenica in occasione della tredicesima edizione del grande congresso di cucina “Identità Golose”, di scena a Milano dal 4 al 6 marzo e dal 2005 territorio d’incontro e di confronto dei protagonisti dell’alta gastronomia italiana ed internazionale

L’edizione di quest’anno ha ospitato l’iniziativa “Alambicchi, Sorsi e Assaggi”, promossa dall’azienda Bonaventura Maschio di Gaiarine (TV). La distilleria, attiva da oltre un secolo e dagli anni ’80 uno dei leader italiani del settore, produce  “Prime Uve Nere”, un distillato di uva ottenuto dalla lavorazione dell’intero frutto di pregiate uve nere, a differenza delle grappe, ottenute, invece, dalla distillazione delle sole vinacce.

La sfida è stata quella di abbinare un cocktail a base di “Prime Uve Nere” a un piatto che utilizzasse il distillato  come ingrediente.

A raccoglierla, sono stati due ospiti d’eccezione: Moreno Cedroni, due stelle Michelin per il suo La Madonnina del Pescatore di Senigallia (AN), una delle più celebrate cucine di pesce della penisola, e Flavio Angiolillo, bartender romano che ha girato il mondo, dalla Francia ai Caraibi passando per Montecarlo e Londra, prima di stabilirsi a Milano e aprire il MaG Cafè, cocktail bar divenuto in breve tempo uno dei più famosi della città.

Flavio Angiolillo ha creato Sfumature d’Uva, un’interessante variante del Martini cocktail, ottenuta miscelando “Prime Uve Nere” con vermouth dry, sciroppo d’uva, un dash d’aceto e una spruzzata di Puro+, gin in versione spray della distilleria Bonaventura Maschio. Il risultato è stato un drink pulito, semplice e di grande eleganza che è riuscito a valorizzare i delicati aromi del distillato d’uva e nel contempo a esaltare il piatto proposto da Moreno Cedroni: Ostrica Nera. Ispirato da un viaggio in Vietnam, Ostrica Nera è un’ostrica cotta nel suo guscio, condita con una salsa a base di lime, aglio, peperoncino habanero, e colatura di alici  ed impreziosita da  gocce di prezzemolo e, ovviamente, di “Prime Uve Nere”. L’esplosione di sapidità, freschezza, acidità e piccante regalata dall’esuberante piatto dello chef marchigiano ha trovato nella pulizia ed eleganza del drink ideato da Flavio Angiolillo il suo naturale completamento, all’insegna dell’equilibrio e della piacevolezza.

L’esperimento è quindi riuscito e conferma le grandi potenzialità della sinergia tra cucina e mixology: la strada è ormai aperta e porterà lontano.

La Nuova Cucina Italiana di Riccardo Canella: viaggio nell’essenzialità della materia

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Durante le edizioni precedenti, chef di fama internazionale hanno parlato sul palcoscenico di Identità Golose di rivoluzione e innovazione. Sabato 4 marzo nella Sala Blu del MiCo Milano Congressi il giovane Riccardo Canella sembrava sentire tutta la pressione. Esporre davanti al pubblico la sua idea di cucina lo ha emozionato a tal punto da fargli portare la mano al cuore: “È un atto d’amore, nel caso della cucina creativa qualcuno che mette in mostra le sue emozioni e la sua infanzia, insomma è mettersi a nudo davanti agli altri.

Il Viaggio nella Stiva di un Vascello carico di Spezie

8 marzo 2017 la kermesse gastronomica Identità Golose è terminata.
“La forza della Libertà: Il Viaggio” era il tema dell’evento, il punto di partenza, la traccia da seguire.
Dopo ogni viaggio, è sempre piacevole ripercorrere e ricordare le persone, i sorrisi, i profumi e gli incontri con i grandi chef con cui ho avuto la gioia e l’onore di dialogare. Sono state due giornate intense, ricche e proficue .
Ho avuto il piacere di conoscere i proprietari di James1599, ragazzi intraprendenti, con tanta voglia di fare, di crescere e di affermarsi in questo meraviglioso mondo della gastronomia; a mio parere, questi giovani faranno molta strada perché la loro grinta è tanta. James1599 ha offerto a tutti i visitatori un viaggio esperienziale coinvolgendo il palato, l’olfatto e la vista . Il piccolo stand era un vero tripudio di colori e profumi, con una grafica originale e accattivante e tanti prodotti da poter vedere, toccare e annusare da vicino. Stampa, chef, blogger, imprenditori ed esperti del settore food che si sono avvicendati presso l’esposizione di James1599 hanno potuto scoprire le novità del mondo delle spezie, dei sali e delle erbe aromatiche. E cosi comincia il Viaggio: la cannella che con la sua magica polvere cipriata ha ricordato i profumi della cucina della nonna portandomi indietro nel tempo, i fiori di lavanda mi hanno fatto assaporare la calda brezza della costa francese, la miscela  Chimichurry mi ha portato in Argentina con i suoi ingredienti caldi e piccanti. Protagonista indiscusso delle tre giornate è stato il pepe di Timut proveniente dal Nepal. Questo falso pepe dal profumo di agrumi, chiamato anche Sichuan Selvatico, ha fatto innamorare molti nasi e sorprendere molti palati come quello degli chef Davide Oldani, Pasquale Torrente, Corrado Assenza, Cristina Bowerman e tanti altri, giornalisti e food lovers che ne hanno apprezzato l’aroma sorprendente ed il gusto pieno, originale e fragrante. Anche per Sara Papa, la maestra della panificazione, è stato amore a prima vista. Il suo panino d’autore è stato aromatizzato al pepe di Timut e fava Tonka. Le miscele firmate per James1599 dalla presidentessa Lady Chef Verona Marina Grazioli sono state una vero successo. Con la Fava Tonka il viaggio prosegue in Sud America: Il suo profumo caldo, avvolgente di mandorla e vaniglia è stata la golosa sorpresa tra le proposte James1599. Una spezia pregiata ed affascinante da utilizzare nelle creme e nelle mousse come nelle tartare di tonno, di carne e nei risotti. La prima è la She’s My Curry, miscela di curry dolce che ha profumato delle golosissime frolle, la seconda è la miscela She’s My Break che, grazie alla collaborazione con Lavazza, sponsor della manifestazione, ha aromatizzato il caffè con un mix di anice stellato, finocchio, zenzero e cardamomo.
James1599 ha voluto portare a Identità Golose la riscoperta di prodotti antichi, salutari e magici adattati ai gusti e alle nuove tendenze gastronomiche ma senza tralasciarne l’assoluta qualità.

 

 

www.james1599.it

La famiglia Varnelli.Quattro generazioni di distillati

Conservare gli antichi profumi della tradizione pur essendo un azienda leader nel settore della distilleria non è da tutti. La Distilleria Varnelli ci è riuscita. Nata nel 1868 a Pievebovigliana, nell’entroterra marchigiana, dalle competenze erboristiche di Girolamo Varnelli, l’azienda si è tramandata per quattro generazioni lasciando intatti i metodi di lavorazione, le ricette e le materie prime  a cui viene riservata grande attenzione: vengono, infatti, utilizzate solo erbe naturali provenienti dai monti Sibillini,  senza l’aggiunta di additivi chimici.