L’utopia dell’eterno è un tema strettamente legato all’uomo onnivoro, in particolare si fa riferimento alla possibilità di fruire di un cibo non stagionale e del paradiso che è storicamente definito come luogo senza stagioni. A tal proposito, le tecniche di conservazione – con la forzatura dei tempi naturali– ci vengono incontro : «le conserve alimentari sono un segno dell’ansia verso il cambiamento stagionale ma anche di speranza» .
Particolare attenzione al tema della conservazione dei cibi è stata dedicata dall’antropologa Lia Giancristofaro nel suo libro “Tomato day. Il rituale della conserva di pomodoro”. È una ricerca etnografica dedicata al cosiddetto “giorno delle bottiglie”, pratica tradizionale del Centro-Sud, ma che si è diffusa anche altrove. Una produzione casalinga che coinvolge l’intera famiglia durante i mesi di Agosto e Settembre, e che «esercita il suo potere per tutto il tempo in cui i preziosi recipienti vengono custoditi nella dispensa», in modo tale da raggiungere l’utopia dell’eterno oppure dare l’illusione di poter fermare il tempo.
Possiamo dire che la salsa di pomodoro rappresenta un cibo etnico, espressione identitaria e del territorio; in quanto cibo etnico , secondo l’approccio strutturalista, ripete lo schema culturale della società, è arte applicata al cibo.
Secondo l’antropologa: «L’usanza della salsa è una testimonianza del patrimonio intangile italiano più radicato, inteso come fiducia familiare e religiosità popolare, come spirito providenziale ed esercizio d’investimento nel futuro. Essa rappresenta una risposta popolare a molti problemi della contemporaneità, come il consumismo, la disoccupazione, l’incapacità di pensare al futuro, la deculturazione dell’istituto familiare, la cattiva alimentazione».
Inoltre, il rituale rimanda all’antico apologo della cicala e della formica: la formica incarna la tradizione popolare, caratterizzata dal sacrificio del tempo presente per un miglioramento del futuro; la cicala, contrariamente, incarna il capitalismo industriale, caratterizzato dal godimento del presente senza pensare al futuro.
Tutto ciò, non fa altro che sottolineare l’importanza di questo patrimonio culturale intangibile, che è necessario proteggere dai colpi della cultura di massa per evitarne l’estinzione e salvaguardarne la storia.
Alessandro Ditommaso