In #Italia mancano 6.000 pizzaioli qualificati. Questo è quanto deriva da un report del centro studi Fipe (federazione italiana pubblici servizi) presentato, alla Fiera di Parma, durante l’ultimo “Pizza World Show”. L’80 % del fabbisogno – comunica la Fipe – riguarda piccole imprese e oltre un’assunzione su due, fra quelle non stagionali, sarebbe a tempo indeterminato.
Verso il settore dell’ enogastronomia, in #Italia, c’è grande interesse e all’interno di questo ricco universo, costituito da molteplici eccellenze, quello della #pizza è un mondo che offre – ai giovani – interessanti opportunità di lavoro, presentando un fatturato di oltre 10 miliardi, con più di 250mila addetti e 50mila pizzerie. Com’è possibile, dunque, che il Paese della #pizza per antonomasia, considerato tale da tutto il mondo, denunci la mancanza di 6.000 pizzaioli qualificati? La risposta come sempre è nel retaggio culturale. Quella del #pizzaiolo è una professione che ha in sé due aspetti considerati poco rilevanti: è un lavoro #artigiano da un lato e si occupa di #cibo dall’altro. Due ambiti, questi, che non godono di ottima reputazione. Il lavoro #artigiano, come quello contadino, è stato considerato dalle precedenti generazioni un lavoro povero e indicativo di una condizione sociale dalla quale emanciparsi, per approdare verso stili di vita migliori, moderni. Il #cibo, fino a non troppi anni fa, era considerato una mera risposta ad un bisogno fisiologico, funzionale esclusivamente al nutrimento dell’uomo.
La #pizza è uno dei simboli della cultura gastronomica italiana, entrata a pieno titolo nell’immaginario alimentare collettivo che, da cucina povera, consumata dai lazzaroni napoletani in modalità street food, è diventata la bandiera alimentare nazionale conosciuta in tutto il mondo, che ci rappresenta e nella quale ci identifichiamo, ammirata ed imitata da tutti. È necessaria allora una rifondazione della tradizione, un ritorno al passato per fondare il futuro, dobbiamo tornare a dialogare con il territorio così da recuperare e valorizzare le vocazioni della nostra terra. Se il futuro è #artigiano, il #pizzaiolo è la professione del domani!