Il Vinitaly, evento fieristico di punta di Veronafiere, è giunto alla sua 53° edizione con importanti novità dedicate al mondo del vino biologico declinato in ogni sua sfaccettatura.
Per la prima volta nella storia della manifestazione, VinitalyBio e gli espositori di Vi.Te. hanno creato un vero e proprio polo del vino biologico e biodinamico riconoscibile e rappresentativo della categoria, con banchi di assaggio, convegni, stand con produttori di vino naturale e una piccola enoteca, dove è possibile degustare prodotti biologici certificati di espositori non presenti nell’area bio.
È nato così Organic Hall, un grande spazio dedicato al vino biologico e biodinamico certificato secondo la normativa europea, situato all’interno del padiglione F e promosso grazie a una collaborazione che va avanti da circa 7 anni con Federbio e l’associazione Vi.Te. – Vignaioli e Territori.
“In un mercato globale, sempre più attento alla genuinità dei prodotti e alla sostenibilità ambientale, era inevitabile che si registrasse un progressivo trend in crescita del mercato del bio” – afferma Giorgio Ortolani, referente di Enolitech e Organic Hall – “basti pensare che su 18.000 etichette presenti a catalogo, quasi 3300 sono vini biologici o biodinamici certificati e il numero è in continua crescita”.
Anita Peretti, referente di VinitalyBio e Vinitaly Packaging, ha inoltre dichiarato “L’interesse dei consumatori è sempre più orientato verso le produzioni biologiche e noi, come Vinitaly, cerchiamo di andare incontro a queste nuove esigenze di mercato, puntando nei prossimi anni a incrementare quest’area e a estendere la possibilità di presentare i propri vini anche agli espositori esteri”.
A fornire ulteriore conferma della strada intrapresa da Vinitaly verso il sostegno ad un tipo di produzione biologica e artigianale, ci pensa la dichiarazione ufficiale del Dott. Gianni Bruno, exhibition manager di Vinitaly:” Da un lato ci sono i padiglioni storici d’impianto regionale, dall’altro quelli tematici, il cui appeal è in continuo aumento. È il caso, in particolare, delle cosiddette aree Organic, dove gravitano cantine particolarmente attente alla sostenibilità ambientale o che scelgono di mettere al centro il lavoro del vignaiolo”. Il Dott. Bruno ha poi continuato affermando che “l’incremento della superficie disponibile, ottenuto riducendo lo spazio dedicato a Enolitech è finalizzato ad aumentare la visibilità delle aziende vitivinicole che hanno puntato maggiormente sulla sostenibilità delle produzioni e, nel caso dei vini artigianali, ad accrescere la consapevolezza dei buyer rispetto a queste produzioni attraverso un calendario di iniziative e appuntamenti che prevede convegni e specifiche masterclass”.