Il Sorpasso: pecorino alla confettura di cipolla rossa

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pecorino alla confettura di cipolla rossa
Il sorpasso, film di Dino Risi del 1962

Secondo Bergman il cinema sarebbe la forma d’arte più in grado di “raggiungere le stanze segrete dell’anima”, ma forse Bergman non era gourmet: io credo, infatti, che la cucina sappia farlo altrettanto.  

Se non fosse così non mi spiegherei le mille evocazioni che un formaggio è riuscito a suscitarmi: si tratta di un pecorino sardo con confettura di cipolle rosse che ho assaggiato da Se solo fosse sale. Degustandolo, infatti, la mia bocca è esplosa in una moltitudine di ricordi e sensazioni che mi hanno fatto pensare alla commedia all’italiana che più amo, quella dai toni pungenti, rappresentata dal film di Dino Risi, Il Sorpasso.
Ora immaginate il film. Due personaggi, diversi, positivi e negativi, si attraggono e si respingono nel meraviglioso gioco dei contrasti. Ci si può facilmente rispecchiare in essi.

Da un lato la confettura di cipolle, decisa, dolce, aromatizzata ai chiodi di garofano, lei sì che prende la vita con leggerezza pur nascondendo in sé una nota di amarezza: è Bruno Cortona. Dall’altro lato il pecorino, il vero protagonista del film, a primo impatto morbido, espressione di un lavoro di tradizione e per questo intriso dei valori della terra sarda e distante dal lusso sfrenato dell’alta borghesia: è Roberto Mariani.

Un pasto fugace, dalle spinte accelerate, dolci, con risvolti piccanti, pungenti. Esattamente come Il Sorpasso, sintetizza due stili di vita, due identità che si evolvono mescolandosi. Un mix di sapori dolci che prevaricano all’inizio, che si tramutano in sapidità per poi terminare nella loro complessità lasciandoti sentori di erba, pascoli e salsedine.

In questa versione del film il nostro Roberto è cresciuto, ha imparato qualcosa da Bruno, si è evoluto senza cedere all’individualismo e all’amoralità. Chiudo gli occhi, inspiro e nella bocca riecheggia il clacson tritonale della Lancia Aurelia.