Homo Dieteticus Viaggio nelle tribù alimentari di Marino Niola

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L’antropologia studia, con approccio comparato, le culture umane. Se non c’è comparazione non esiste antropologia. L’altro, il diverso da noi, serve a comprendere l’io. Un bravo antropologo scrive ciò che vive. Così Marino Niola si mette a dieta. Le prova tutte e le lascia tutte. Parla di ciò che sente sulla pelle e lo racconta in HOMO DIETETICUS Viaggio nelle tribù alimentari, edito da il Mulino. Il libro viene presentato il 12 febbraio a Napoli alla sede della Feltrinelli di piazza dei Martiri. Grafica accattivante e copertina in perfetto still life: una bella pera tondeggiante comodamente posta su una sedia. Le curve sono ammesse, almeno nel cibo! Le illustrazioni sono di Ivana Stoyanova. Ogni capitolo è preceduto da una citazione ricercata, ironica ed acuta.

L’autore, tra tabù alimentari e mode alimentari analizza l’Homo Dieteticus. La dieta è intesa tra benessere ed essere. In 145 pagine gli argomenti spaziano: da Pitagora a Lisa Simpson, dalle sante anoressiche alle icone dello star system, dagli stiliti agli stilisti, dalle paleodiete di Cip e Ciop alla dieta mediterranea, dal crudo al cotto, dal cotto al diversamente cotto. Inconsapevolmente siamo a dieta da sempre. Marino Niola in partecipazione osservante analizza il mondo del tribalismo alimentare contemporaneo, il rapporto dell’uomo con il cibo e di quest’ultimo come mezzo per identificazione e contrapposizione. L’alimentazione è un modo per esprimersi: ciò che gustiamo o disgustiamo è ciò che ci rappresenta e nello stesso modo ci distingue. Siamo ciò che mangiamo e siamo ciò che non mangiamo. La società contemporanea codifica ciò che viviamo in un comportamento alimentare: sindrome del “cibo senza”. Una parte del mondo ha fame assoluta e l’altra parte del mondo cerca di controllare l’appetito. Tra fame ed abbondanza, viviamo il problema del passaggio “dalla polpa alla colpa” e quindi l’esperienza della rinuncia. L’intolleranza alimentare è erede di quella che una volta era intolleranza religiosa. Il modello da raggiungere è una forma di religione che torna, si fanno fioretti laici non per Dio ma per l’io. Non abbiamo il demonio ma demonizziamo continuamente qualcosa. L’etica è diventata dietetica. La ricerca del modello alimentare perfetto è ossessione globale. Tra crudisti, sushisti, vegetarianei, vegani, gluten free e no carb mangiare è un atto politico. In tanta diversità umana e diversità alimentare, Marino Niola, riconosce che: “Il cibo è il più universale dei linguaggi umani. Unisce gli individui laddove le ideologie, le culture e le nazionalità li dividono.”. In questa prospettiva l’autore, nella battaglia tra kebab o big mac trova la soluzione in una saporita e salutare terza alternativa…
HOMO DIETETICUS Viaggio nelle tribù alimentari è un libro attualissimo. Cibo per la mente, da gustare o divorare. Buona lettura!

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