Ogni estate tra luglio e agosto i rabbini di tutto il mondo si riuniscono a Santa Maria del Cedro, in provincia di Cosenza, per scegliere i cedri perfetti , qualità Liscio di Diamante, che verranno utilizzati per la loro tradizionale festa ebraica del Sukkot (o delle Capanne o del Tabernacolo) , una delle tre principali feste ebraiche dell’anno che ricade generalmente il 15 ottobre .
Secondo un’antica tradizione israelita fu Dio stesso a indicare a Mosè, durante l’esodo del popolo ebraico verso la Terra Promessa, il cedro (etròg) come una delle quattro piante da utilizzare in occasione della celebrazione religiosa delle Capanne. Il loro utilizzo avviene quindi durante la celebrazione dell’importante festa sacra del Sukkot, nel la quale gli ebrei costruiscono, con arbusti e legni, capanne all’aperto lasciando il tetto semi scoperto per poter vedere il cielo stellato in ricordo del loro esodo quarantennale dall’Egitto .
Nella settimana di celebrazioni, dopo la benedizione in sinagoga, viene agitato in ogni direzione un “lulav”, mazzetto composto da una ramo di palma, due rami di salice di fiume, tre rami di mirto ed il cedro perfetto; così che la benedizione di Dio raggiunga tutto il mondo.
Solo in questa ristrettissima area calabrese, nel tratto di costa tirrenica da Tortora a Cetraro, cresce infatti questo frutto in grado di soddisfare la perfezione richiesta : qualità “baston”cioè non innestata; cedro al quarto anno di produzione, di colore verde e del peso di ottanta grammi; né troppo tondo né troppo a punta e immacolato senza né macchie né rugosità .
La raccolta di questi frutti, dal forte retaggio biblico, inizia già alle prime luci dell’alba quando il rabbino visiona personalmente tutti i singoli alberi tra i filari della cedriera seguito da un contadino con un cesto di vimini ; una volta individuato un frutto idoneo, il contadino in ginocchio , visto che le piante sono basse e le spine dei rami acuminati, lo taglia dal ramo conservando un pezzettino del peduncolo.
Rito nel rito, i sacri cultori di cedri come si chiamano i rabbini, una volta conclusa la raccolta cerniranno tutti i cedri preselezionati, per giungere, con tecniche e lente da periti tagliatori di diamanti, alla individuazione dei frutti idonei che saranno delicatamente avvolti ad uno ad uno e custoditi in contenitori con singoli incavi rivestiti di gommapiuma, per essere poi spediti in ogni angolo del mondo, dall’Europa alla Cina alle Americhe.