Il più grande parco agroalimentare del mondo aprirà le sue porte al pubblico il prossimo 15 novembre a Bologna.
Oltre 100mila metri quadrati di superficie coperta, di cui 9mila dedicati alla vendita di eccellenze dell’agroalimentare made in Italy: Fico Eataly World. In attesa del sontuoso evento di inaugurazione, a cui prenderà parte anche il Premier Paolo Gentiloni, la Fabbrica Italiana Contadina (FICO) si è impegnato a definire l’organigramma e gli obbiettivi da raggiungere.
Presieduta dal noto agroeconomista Andrea Segrè, la Federazione Italiana Contadina si è dedicata alla definizione e promozione della propria anima educativa e didattica. Lo scopo di FICO e dell’omonima Fondazione, che ne tutela la vocazione scientifica grazie all’Università di Bologna, il Suor Orsola Benincasa di Napoli, l’Università di Trento, il Future Food Institute e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo che la compongono, è l’educazione alimentare e quella alla biodiversità e alla sostenibilità, finalità che la rendono anche un centro di ricerca e di formazione: sono previsti infatti circa 500 stage all’anno per i giovani.
“Vogliamo insegnare, in particolare ai ragazzi, che le pere non nascono sullo scaffale del supermercato dice Segrè – ma da un processo lungo e complesso che parte dai campi e dalla cura dell’albero.”
L’ingresso a Fico sarà gratuito, per permettere a tutti di poter maturare le conoscenze e le consapevolezze di cosa sia la qualità degli alimenti e di come venga garantita dai processi produttivi. Mostrare come si produce il cibo di qualità per far capire che se costa un po’ di più c’è una ragione.
A guidare il comitato scientifico della fondazione sarà, in qualità di presidente, il vicepresidente della Commissione agricoltura del parlamento europeo, l’ex ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro, affiancato da Elisabetta Moro e Patrizia Brigidi, esperte ricercatrici nel campo delle scienze alimentari. Vi siederanno, inoltre, il docente di Filosofia del diritto Andrea Rotolo, per Alma Mater, il direttore del Centro Agricoltura, Alimenti, Ambiente dell’Università di Trento, Ilaria Pertot, l’antropologo alimentare dell’Università Suor Orsola Benincasa, Marino Niola, il vicepresidente di Slow Food Italia e rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Silvio Barbero e il direttore del Food Innovation Program del Future Food Institute, Matteo Vignoli.
Da questi organi passeranno tutte le attività dedicate da Fico alla promozione della conoscenza agroalimentare, in particolare sul fronte scolastico. Saranno molti i programmi di visite guidate in età scolare pensati per studenti di elementari, medie e superiori che pare abbiano riscosso già l’interesse di molti istituti, anche stranieri. Un’impresa che getta speranza sulla possibilità di formare uomini e donne capaci di conoscere e saper apprezzare il cibo in un’epoca in cui, forse, il valore e la storia dell’alimentazione si stanno perdendo.