Altro che “Terra dei Fuochi”! Ad Acerra Fagioli cannellini, Pomodori San Marzano, patate ed altre prelibatezze locali, hanno fatto concorrenza alle calze della befana. La sera dell’Epifania infatti, ha visto la piazza del Castello Baronale gremita di pubblico per la degustazione gratuita offerta dagli agricoltori acerrani.
L’iniziativa, dal titolo significativo “Agricoltura e Ambiente, non solo Terra dei Fuochi”, ha voluto “ribaltare l’immagine stereotipata sulla cosiddetta “Terra dei Fuochi” per favorire la conoscenza dei prodotti agricoli del territorio, caratterizzati da qualità certificata e per far conoscere e promuovere la centralità del mondo rurale ed il ruolo dell’agricoltura per la salubrità alimentare, la qualità della vita, ed il rispetto per la natura.
Protagonisti degli stand di degustazione, sono stati antipasti sfiziosi come le frittelle di cavolfiore o i primi piatti semplici della tradizione contadina come la pasta e patate. Tra i prodotti utilizzati i famosi Pomodori San Marzano (molto amati dagli chef) della Cooperativa AgriGenus; tuttavia Acerra è anche famosa per i Fagioli Cannellini “Dente di Morto”, tutelati come presidio Slow Food.
Il fagiolo “dente di morto” viene coltivato secondo pratiche ecocompatibili: ha buccia sottile, quasi impercettibile al palato, e cuoce rapidamente, caratteristiche che si sono fissate nel tempo in virtù della coltivazione su terreni di natura vulcanica ricchi di elementi nutritivi. Del fagiolo cannellino ad Acerra si ha testimonianza già in una vecchia guida del Touring Club Italiano edita nel 1938.
L’evento è stato organizzato per testimoniare che in questo momento difficile per l’economia e per l’agricoltura locale, diventa prioritario portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza unito a quello delle eccellenze locali.
Per i curiosi e gli appassionati c’è una ricetta facile e veloce, tipicamente acerrana, denominata ” Zuppetta di fagioli cannellini con pane cafone, ‘a zuppetella ‘e fasule janche“. E’ disponibile qui sul blog di Luciano Pignataro, a cura di Tommaso Esposito.